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NUOVO LIBRO DI FRANCO VALENTE:

PIETRABBONDANTE - L’antica città di Akutunziad

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Su Pietrabbondante si è scritto tantissimo e tantissimo ancora si scriverà perché allo stato attuale della ricerca siamo ben lungi dal poter dare una risposta definitiva ai numerosi quesiti che questo straordinario complesso archeologico, architettonico ed urbanistico continuamente pone.

Chi avrà tentato di farsi un'idea precisa delle vicende di questo territorio leggendo la poderosa letteratura specialistica sull'argomento, probabilmente sarà rimasto da una parte deluso dalla congerie di interpretazioni contrastanti e dall'altra meravigliato per l'asprezza delle accuse che spesso si sono scambiate i sostenitori di questa o quella ipotesi, perché molto spesso di ipotesi si tratta.

Questo volume, mi auguro, non spegnerà il fuoco; anzi, probabilmente, aggiungerà ad esso altra benzina, se non altro per riaccendere (se mai si fosse spento) un dibattito assolutamente necessario per tenere in vita l'interesse per un patrimonio troppo pericolosamente affidato all'esclusiva custodia di organi istituzionali che, invece, dovrebbero favorire un più diretto rapporto tra un pubblico più vasto (comunque selezionato) e realtà monumentale, evitando quelle sterili polemiche falsamente moraliste che tornano ad esclusivo vantaggio di ristrette ed illegali congreghe degli speculatori (e non in senso filosofico) dell'archeologia.

Come ho fatto per altri studi, anche in questo caso ho privilegiato quell'angolo visuale che è peculiare dell'architetto, avendo, comunque, rispetto del particolare punto di osservazione, anche se spesso da me non condiviso, degli archeologi e degli storici moderni.

Per raggiungere l'obiettivo ho utilizzato l'ampia bibliografia specialistica, volta per volta citata, ma soprattutto ho tentato una lettura avvalendomi di una personale esperienza maturata nello studio del territorio molisano e confrontando monumenti, architetture, situazioni urbanistiche ed esperienze compositive presenti nei luoghi più disparati del bacino mediterraneo che ho avuto la possibilità di frequentare personalmente, dai siti ellenistici e microasiatici a quelli della Magna Grecia o dell’Italia antica.

 

 

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