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LA NOSTALGIA DEL CELENZANO ARTURO PISTILLI RICORDATA DA ANTONIO CIERI

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Lo ricordo io da ragazzo e lui già giovane. Non l'ho rivisto più da quando è emigrato da Celenza. E lui, penso, mai tornato da Pinerolo, ultima dimora di vita e di sepoltura. Una vita al servizio dello stato e non solo lui, ma anche i due figli ed un nipote. Sulla soglia di poco più 70 anni (tra tanti poeti dialettali locali e del territorio) " UN INNO DI STRUGGENTE NOSTALGIA".

Non solo di Canneto in Roccavivara, della Maiella, del fiume Trigno e della "bella" Celenza, del "nostro Almo Paese". Un vero omaggio per tanti celenzani di ieri e di oggi emigrati, dei loro discendenti, del territorio circostante delle due sponde del Trigno questi versi struggenti di Arturo PISTILLI, discendente di un immigrato qui a Celenza da San Giuliano del Molise: Michele Pistilli che prendeva in sposa Angela Di Nocco, nei primi anni dell'800. Celenza, come altri del territorio, fondati tra immigrazioni ed emigrazioni di gente dai tempi antichi.

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