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La Cina (dopo di Maio) ha abolito la povertà..

Il sabato del villagio... globale - La rubrica di Nicola Dario

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La Cina (dopo di Maio) ha abolito la povertà..

A Pechino, con un discorso di un’ora tenuto sul palco della Grande Sala del Popolo, Xi Jinping ha annunciato la «completa vittoria» nella campagna per sradicare la povertà dalle aree rurali della Cina popolare. «Otto anni fa, quando Xi è salito al potere, il Dragone contava ancora 100 milioni di persone sotto la soglia dell’indigenza. L’anno scorso, una dopo l’altra, le contee più remote hanno certificato che l’obiettivo è stato raggiunto: secondo l’oscura contabilità di Stato anche l’ultima famiglia povera è stata sollevata al di sopra della soglia dei 4000 yuan di reddito annuo, circa 500 euro. Così, dopo la vittoria sul Covid, e a pochi mesi dal centesimo anniversario della fondazione del Partito comunista, il regime ha un’altra medaglia da appuntarsi al petto» [Rep]

Un’impresa edilizia

che abbia aperto un cantiere deve essere in grado di esibire, in qualunque momento, sessantasei documenti cartacei….

 Di Maio  ed i modi che si trovano sempre

Di Maio, intervistato da Repubblica, ha detto che «il mio e nostro sostegno a Virginia Raggi non è negoziabile» e ha anche detto: «Sarei veramente felice di un passo avanti di Conte dentro il M5s». Alla domanda «Come potrebbe entrare Conte? Si creerà una carica apposta per lui?» ha risposto: «Un modo si trova sempre» [Repubblica]

Di Cottarelli  e Brunetta

L’economista Carlo Cottarelli, 66 anni, già premier incaricato nel 2018, è stato chiamato dal ministro Renato Brunetta a collaborare ai lavori sulla semplificazione burocratica e la riforma della pubblica amministrazione. Brunetta ha voluto come consulente Bernardo Mattarella, 54 anni, figlio del Presidente della Repubblica e apprezzato avvocato amministrativo.

Cottarelli, ha  già presentato un piano di riforma della Pubblica Amministrazione in 91 punti. Contiene, tra le altre, una «giungla dei balzelli» che complicano molto la vita delle imprese e rendono poco (685 milioni). Esempi: la tassa da versare all’Ente risi, quella sulla raccolta funghi, quella sulle emissioni sonore degli aerei

 Partiti

Nel suo ultimo saggio - La metamorfosi  Laterza, pagine 96 €12 -, Luciano Canfora scrive che «oggi il Pd ha come ideologia ufficiale l’europeismo, ovvero l’internazionalismo dei benestanti». Dice anche: «Attualmente i partiti sono aggregazioni che vivono per lo più come un alone intorno al capo e che, senza programmi, si orientano fiutando i sentimenti e le pulsioni che attraversano l’opinione pubblica». Movimento 5 stelle e Lega? «Volgarità assolute, coronamento della disintegrazione della politica in direzione affaristico-plebiscitaria». Il Pd? «Semi sinistra» [Sta]

Spread ed effetti

«E niente, uno non si può distrarre un attimo e subito “l’effetto Draghi” sparisce. S’intende quello che il premier esercita con la sua sola presenza sul famigerato “spread”, il differenziale di rendimento dei titoli del debito pubblico di Italia e Germania. L’altro giorno, per dire, è risalito sopra la soglia dei 100 punti che aveva abbandonato all’inizio di febbraio quando - raccontarono estasiati i giornali - grazie “all’effetto Draghi” era sceso di ben 7 punti (cioè al livello raggiunto prima della crisi politica innescata da Matteo Renzi). “L’effetto Draghi vale un risparmio di un miliardo di euro”, titolò in apertura il Sole 24 Ore. “Con Draghi può scendere fino a 50 punti”, ci spiegò il Corriere della Sera. Ora che il rendimento dei titoli decennali italiani è salito allo 0,7% immaginiamo che i giornali ci spiegheranno che l’effetto Draghi è un po’ come la bellezza di Oscar Wilde: è negli occhi di chi guarda» [Travaglio, Fatto].

Bellaria e le “pescivendole”

«Stavo leggendo la storia di Bellaria, in cerca di informazioni sullo scrittore Alfredo Panzini che nella località romagnola abitò a lungo, in una casa vista mare oggi museo. E trovo, puro caso, informazioni sulla vita delle pescivendole del passato. Una di queste si chiamava Mina e la nipote la ricorda così: “Ogni notte andava da Bellaria a Cervia a prendere il pesce pescato da suo marito che stava nel capanno sulla spiaggia di Cervia, dove la pesca era più ricca. All’alba, sempre a piedi, lo portava sulla testa a vendere al mercato di Rimini. Faceva sessanta chilometri al giorno, con sei figli da allevare”. Tutti hanno già parlato degli insulti radiofonici del professore universitario Giovanni Gozzini all’indirizzo di Giorgia Meloni, fra i quali “pesciaiola”. Io non parlo, non posso parlare meglio del virgolettato su Mina la pescivendola. Saluti da Bellaria» [Langone, Foglio].

 

 

 

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