Ho già espresso pubblicamente la solidarietà convinta al Segretario e le mie considerazioni che lo hanno portato alla sofferta decisione (la rivolta di alcuni esclusi e il tentativo di spostare molto più al centro il PD).
Non ho condiviso (pur capendone le ragioni) la scissione guidata dai compagni Bersani e Speranza, a me molto cari. Ancor di più ho condannato la scissione di Renzi, condotta a freddo, dopo aver perso il congresso e dopo la formazione del Conte 2. La seconda pugnalata al Partito e alla comunità di donne e uomini che rappresenta, quella del "Enrico stai sereno".
Renzi, si sa, punta a costruire un partito moderato di centro con uno sguardo verso il centrodestra.
Il PD è nato dopo l'esperienza dell'Ulivo, per realizzare un progetto riformista, progressista ed europeo con l'obiettivo di attualizzare la grande idea berlingueriana del Compromesso Storico. L'incontro delle grandi culture democratiche della Sinistra, del cattolicesimo democratico, del pensiero laico liberale. Insomma, una grande progettualità nella quale tuttora io mi riconosco.
Approfittando delle difficoltà legate alla drammatica situazione della pandemia, è stata condotta SPREGIUDICATAMENTE un'operazione di "cecchinaggio politico", dall'interno e dall'esterno della maggioranza che sosteneva Il governo Conte.
Mi rimbombano nelle orecchie le parole "MES, MES, GIUSTIZIA, PRESCRIZIONE...".
Queste le motivazioni a base delle dimissioni delle ministre renziane. Erano le cose sostenute e richieste anche all'interno del centrodestra e in parte del PD.
Dopo la costituzione del governo Draghi, nessuno ne parla più. Il MES non serve, la giustizia e il ripristino della prescrizione possono attendere. Tutto va bene, Madama la Marchesa.
Detto questo, mi permetto di dissentire con le sollecitazioni che ho letto in molti messaggi legati al tuo post.
A mio parere è sbagliata l'idea che per risolvere il rilancio del PD bisogna cacciare chi la pensa diversamente da Zingaretti e da chi lo sostiene come me. Zingaretti ha denunciato con le sue dimissioni la slealtà , la non solidarietà interna in un momento difficilissimo come quello attuale, la lotta per il potere personale e di correntismo.
È da IRRESPONSABILI tutto ciò. Non lo merita prima di tutto il Paese, poi i militanti e gli elettori del PD e il Partito Democratico stesso.
Se qualcuno pensa di rispostare l'asse da sinistra verso destra delle scelte del Partito deve aspettare il congresso, misurarsi, confrontarsi e tentare di vincere con la forza delle idee, non con il martellamento politico nei confronti del Segretario. Ora servono unità e solidarietà e decisioni.
Anche nei nostri partiti di provenienza c'era molto confronto tra sensibilità diverse, ed eravamo tutti del PCI o della DC o Socialisti.... Ma dopo il duro confronto scattava non "il centralismo democratico " bensì la solidarietà dell'appartenenza.
Ecco perché non mi piace la parola "CACCIARE". È legittimo pensarla diversamente, non è legittima la guerra fredda o l'operazione da cecchino politico, come quello che abbiamo subito.
Peppino Brescia
PEPPINO, TI SEGNALO IL TRATTINO.
Ho letto con interesse le considerazioni dell' amico on. Peppino Brescia, nostro concittadino d'adozione (passa l' estate alle Nereidi).
Non ho molto da aggiungere, se non formulare una "piccola perplessità ", che sinceramente segnalo al mio amico: e se il problema fosse il trattino.
Mi spiego: e se il problema del Pd fosse proprio l' aver messo dentro uno stesso CONTENITORE (partito) due culture, che, per quanto popolari, erano state contrapposte per oltre quarant'anni?
Forse sarebbe stato meglio continuare a stare nella medesima coalizione, ma con due partiti distinti: uno di centro e uno di sinistra...insomma continuare a tenere in mezzo, tra comunisti e democristiani, un trattino...un piccolo trattino