Furci – Sono la novità delle prossime amministrative e, per iniziare, hanno scelto un orario insolito per presentare la lista. Alle 11.30 di ieri i candidati di ‘Uniti verso il futuro’ erano in piazza per esporre le proprie idee. I sette candidati hanno in comune l’abituale percorso dei ragazzi dei piccoli centri dell’entroterra: la fine delle scuole superiori che coincide con la partenza per le università delle grandi città del centro-nord. Per loro, però, c’è stato il ritorno ‘alla base’ credendo di poter spendere le competenze acquisite nel proprio territorio di origine. Hanno una media di trent'anni e la loro lista non può essere definita di destra o sinistra, in un paese dove i partiti difficilmente attecchiscono. Quasi tutti, inoltre, sono accomunati dall’impegno per Furci con associazionismo e volontariato. A guidare ‘Uniti verso il futuro’ è Angelo Marchione, 31enne, insegnante con un passato da presidente dell’associazione culturale furcese ‘La Pitech – La bottega delle idee’. È lui – emozionato – ad aprire la presentazione di ieri mattina. L’idea alla base della composizione della lista è la scelta dei candidati per competenze diverse.
Sportello unico per l'agricoltura e identità locale. Ermindo Argentieri, nel settore dell’agricoltura, impresa e artigianato. Centrale nella sua presentazione l’apertura di uno sportello unico per tutte le pratiche agricole; in un paese, come Furci, dove l’agricoltura è praticata da una larga fetta di popolazione sarebbe di grande aiuto. Incentivi, invece, per l’apertura di nuove attività commerciali. Non ultima la valorizzazione dei prodotti nostrani, come l’olio d’oliva, sia come bene da far conoscere, sia come elemento dell’identità furcese.
Un’identità che passa anche e necessariamente per la riscoperta di quei valori culturali di cui Furci è ricca. Lo ha spiegato Ivan Di Pierro, cultura istruzione e sport, citando la necessità di collegare i punti di forza del paese. Ripartire dalle figure di spicco locali come il poeta risorgimentale (conosciuto e ammirato in tutta Italia) – e patriota – Cesare De Horatiis che a Furci ebbe i natali; o la figura religiosa del Beato Angelo. Tra le proposte: un centro culturale polifunzionale nel quale costituire una biblioteca comunale, un archivio storico di Furci e un punto di accesso alla rete gratuito, un rinforzo cognitivo sotto forma di doposcuola tenuto da neolaureati che sia, quindi, occasione di approfondimento per gli studenti, ma anche lavorativa.
Nuovo Prg, ambiente e risorse rinnovabili. All’urbanistica e ai lavori pubblici c’è Fabio Di Vito. Nella parte del programma di sua competenza ci sono l’attuazione di un nuovo Prg, lo studio di norme per indirizzare meglio la ristrutturazione degli edifici – soprattutto nel centro storico – e la creazione di un percorso turistico «delle sorgenti».
Un discorso quello di Di Vito che si sposa e prosegue con quello di Simone Mignano, ambiente e territorio. «Lo sfruttamento intelligente delle proprie risorse ambientale come i boschi, per attrarre turismo» e la capacità di accedere con progetti seri ai vari finanziamenti (il riferimento è al recente parco avventura approvato per Celenza sul Trigno). Mignano, tocca anche il tasto dolente della differenziata, in cui Furci figura tra gli ultimi posti: «C’è la necessità di attuarla concretamente per legge, ma soprattutto per il rispetto dell’ambiente e di noi stessi».
L’ambiente è centrale anche nella presentazione di Massimo Racciatti, politiche energetiche. Impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici e illuminazione a led per avere subito un risparmio in bolletta e un guadagno dall’energia reimmessa in rete.
Politiche assistenziali. L’ultima a presentarsi al pubblico assiepato in piazza, nonostante il fortissimo vento, è Federica Vinciguerra, politiche sociali e famiglia. Tra le sue proposte la costituzione di un centro diurno per minori e, soprattutto, l’assistenza domiciliare per anziani e fasce deboli, quest’ultimo da realizzare di concerto con l’ente d’ambito territoriale sanitario. Una delle priorità maggiori individuate è l’assenza dello specialista pediatra, una mancanza, alla quale – in caso di elezione – sarà rivolto il massimo sforzo per colmarla. Significative le parole conclusive: «La civiltà si raggiunge anche quando tutti possono accedere alle cure».
Sorpresa finale. Prima del saluto finale il candidato sindaco ha preso nuovamente la parola: «quelle che vi abbiamo elencato non sono promesse elettorali, ma costituiscono l’orizzonte verso cui intendiamo muoverci per costruire un paese che trattenga i propri giovani». Poi, lo stesso Marchione spiazza tutti – compreso i propri compagni di lista – annunciando la rinuncia a un eventuale stipendio da primo cittadino. L’annuncio riscuote subito un grande applauso della piazza: «Non è una scelta demagogica, ma in un momento storico come quello che stiamo passando, chi ricopre incarichi politici deve dare per primo l’esempio. La politica dev’essere svolta con spirito di servizio e io spero con la mia rinuncia di poter aiutare qualcuno che ne ha bisogno, destinando la somma, anche se esigua, all’occupazione e al lavoro».
Insomma, una chiusura di comizio con sorpresa. E ora c’è già chi attende di sapere se l’altro candidato sindaco, Claudio Cianciosi, sull’argomento è disposto al medesimo taglio.
Foto di Elena Falcucci