Dal 13 settembre 2011 al 21 maggio 2012, meno di nove mesi per ‘partorire’, con ogni probabilità , il contratto più atteso, quello che concretizza la riconversione industriale della Golden Lady della Val Sinello a Gissi.
Oggi, lunedì 21 maggio, a Roma, nel pomeriggio, alle 15, presso la sede di via Molise del Ministero dello Sviluppo Economico (nella foto), è in programma il vertice che potrebbe segnare l’auspicata svolta per lo stabilimento industriale del Vastese, da tempo in dismissione, con il lavoro a rischio di un totale di 382 dipendenti, donne per la gran parte. Vertenza che si trascina da tempo e che proprio il 13 settembre dell’anno scorso vide una ‘puntata’ essenziale nel corso della sua storia e sviluppo. Una rappresentanza dei lavoratori ed i sindacalisti della Filctem-Cgil, in modo particolare, presidiarono il palazzo ministeriale dove riuniti istituzioni, proprietà ed esponenti delle sigle sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil per tratteggiare un percorso utile a dare corpo al subentro nell’attività a Gissi ed alla prosecuzione dell’esperienza lavorativa. Un cerchio che sembra potersi finalmente chiudere, ridando speranza, dignità e prospettiva a quanti, in questi anni, hanno avuto timori e preoccupazioni sempre ai primi pensieri.
Venerdì, all’Assindustria di Teramo, un vertice preparatorio in vista del decisivo passaggio di domani nella capitale. Nuovamente faccia a faccia i rappresentanti dei lavoratori, della proprietà e delle istituzioni e della società , la ‘Wollo’, incaricata di occuparsi della possibile riconversione.
Una parola, quest’ultima, che sembra poter finalmente essere tradotta in realtà . In attesa di buone nuove e di conferme per un rinnovato impegno lavorativo, con investimenti da parte di due società del settore calzaturiero e tessile ed il riassorbimento della totalità dei dipendenti, i fari restano sempre e comunque accesi sulla questione Golden Lady e stasera a Gissi si terrà anche una ‘fiaccolata della speranza’. Tra le tante ‘nubi’ che si addensano sul cielo del Vastese, per quanto riguarda l’aspetto occupazionale, in tutti i modi, sembra fare ‘capolino’ uno squarcio di sereno. Ce n’è davvero bisogno, davanti ad un panorama difficile, complicato ed a tinte fosche in diversi settori economici e produttivi.