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Il sogno europeo degli azzurri continua

L'editoriale sportivo di Filippo Sammartino

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Il sogno europeo degli azzurri continua. Sabato sera, in quel di Wembley, i nostri eroi hanno battuto la Nazionale austriaca con il risultato di 2 a 1, dopo una partita di sofferenza e sacrificio. Inoltre, con questa vittoria l’Italia ha aggiornato il suo record di imbattibilità a ben 31 partite e Donnarumma, a livello personale, supera il record di Walter Zenga ponendosi subito dietro quella leggenda chiamata Dino Zoff.

Ma, per poter gioire, non sono bastati i 90 minuti regolamentari, in cui l’Italia ha alternato qualità e quantità nel primo tempo e nervosismo e confusione nel secondo. Fin dai primi minuti, l’Austria, infatti, ha dimostrato di essere a un livello più alto rispetto alle nostre avversarie del girone, limitando al massimo le qualità dei nostri centrocampisti e attaccanti. Di certo, non è mancata la sfortuna, considerando il buon tiro di Barella e la traversa colpita da Ciro Immobile prima dell’intervallo.

Nel secondo tempo, la forza del gruppo è venuta meno e anche i singoli hanno perso qualità. Pensiamo allo stesso Immobile, a Berardi, Verratti e Barella che non hanno giocato la loro miglior partita. Non sono mancati, nel secondo tempo, attimi di paura in occasione della rete del centravanti austriaco Arnautovic, annullata dalla Var.

Ai supplementari, a deciderla sono stati gli azzurri subentrati dalla panchina, a dimostrazione che l’Italia può contare su una rosa di 26 titolari e su uno staff tecnico, a partire dal ct Mancini, di assoluto livello. Sono andati in gol Federico Chiesa e Matteo Pessina, che hanno ridato speranza ai nostri giocatori e a un popolo intero. Sicuramente, quello contro l’Austria è stato il match più difficile giocato finora dagli azzurri, ma probabilmente, in un’ottica di difficoltà mentale, anche il più ostico di tutto l’Europeo.

La partita di sabato ha insegnato agli azzurri che non bisogna mai mollare e che, soprattutto, bisogna mantenere lucidità ed equilibrio nelle situazioni più difficili. Ieri sera è venuta fuori anche l’importanza della tecnologia in campo, perché senza la VAR la rete dell’Austria non sarebbe mai stata annullata, e saremmo stati mesi, forse anni, a ricordare questa partita con estrema amarezza.

Grazie a questa vittoria, venerdì prossimo, a Monaco di Baviera, avremo la possibilità di giocarci i quarti di finale contro la vincitrice tra Belgio e Portogallo, due avversari di livello molto alto.

Tante le immagini della magnifica serata, come quelle comparse sui social, che ritraggono migliaia di tifosi, provenienti da zone diverse d’Italia e d’Europa, nel sostenere insieme la Nazionale e nel gioire per un risultato che ci permette di sognare ancora. Ma l’immagine più bella rimane l’abbraccio tra i due “ingegneri” azzurri, Roberto Mancini e Gianluca Vialli, che è subito apparso come una rivincita della finale di Coppa Campioni persa nel 1992 a Wembley. Ma il ct, in conferenza stampa, tende a precisare che la vera rivincita avverrebbe l’11 luglio.

Sognare non costa nulla, con la speranza di poter tornare a Londra e di poterci abbracciare, ancora più forte. Il sogno continua!

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