Un inquietante episodio scuote il Vastese. Erano circa le 18.30 di martedì scorso, quando un imprenditore calabrese, proveniente da Rosarno (Reggio Calabria), ha scoperto la presenza di un ordigno nel cruscotto del proprio tir, con il quale era arrivato nel piazzale della Laterlite di Lentella, piccolo comune a pochi chilometri da San Salvo. Lo stabilimento – appartente all’omonimo gruppo con sede a Parma – si trova sulla strada statale Trignina e produce materiali per l’edilizia. L’uomo vi era arrivato per caricare argilla espansa. Dalle prime ricostruzioni pare che durante l’attesa, scollegando il caricabatterie del telefono cellulare dall’accendisigari, abbia staccato inavvertitamente una parte della copertura in plastica del cruscotto scoprendo la bomba artigianale. È partita così la chiamata al 112. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Fresagrandinaria e della stazione di Vasto. Costatata la presenza dell’ordigno è stato necessario l’intervento degli artificieri dei Carabinieri di Chieti e della Polizia di Pescara che, a notte inoltrata, hanno terminato le operazioni di disinnesco. La bomba rudimentale – ora a disposizione degli investigatori – come spiegato dal comandante del nucleo operativo e radiomobile di Vasto, Loredana Lenoci, è stato confezionata collegando delle bombolette di gas da campeggio a un petardo. Visibilmente scosso l’autista del mezzo che ha negato precedenti minacce o avvertimenti. Bocche cucite sull’accaduto, «Ci sono le indagini in corso, non possiamo formulare ipotesi» spiega la stessa Lenoci. Tutte le piste sono aperte. Potrebbe trattarsi di un atto intimidatorio nei confronti dell’uomo e della sua attività ; meno probabile che si volesse colpire la Laterlite. Si dovrà anche accertare quando è stato piazzato l’ordigno. Il tir, prima di raggiungere Lentella, ha effettuato uno scarico di legname in Puglia. Un’operazione che, a detta degli esperti accorsi sul posto, richiederebbe almeno un paio d’ore e che, in caso di esplosione avrebbe provocato gravi conseguenze. Ora si sta valutando anche la competenza riguardo le indagini, probabile il passaggio alla Procura di Reggio Calabria. Il camion è stato posto sotto sequestro per permettere i rilievi del caso e il conducente è stato interrogato. Dopo aver passato la notte in Abruzzo, ieri è ripartito, sicuramente con animo angosciato, per la sua terra.