A Mafalda la maggioranza guidata dal sindaco Egidio Riccioni sarebbe molto vicina alla chiusura anticipata del proprio mandato. È quanto sostiene il gruppo di minoranza del Partito Democratico. La situazione è precipatata con le dimissioni del consigliere di maggioranza Simigliani in netto contrasto con gli ex-alleati e con la nascita del gruppo misto all'interno dello stesso gruppo di governo.
Nell'ultimo consiglio comunale, che ha rischiato di saltare per mancanza del numero legale, il neonato gruppo misto ha dichiarato di non partecipare alle scelte amministrative della giunta reggente. Secondo il Pd di Mafalda sono diverse le ragioni di un tale sfaldamento: l'accensione di mutui per opere di poca utilità pubblica, gare di appalto discutibili, elargizione di contributi tout court, avversione all'unico investimento che potrebbe garantire lavoro nell'area la centrale a biomasse. Tutti atti che vedono protagonisti e quindi responsabili i consiglieri e non gli assessori che non votano in consiglio comunale in quanto dimissionari all'atto della costituzione dello stesso.
«La situazione è al limite della governabilità » dichiara il segretario del PD di Mafalda, «una giunta che non ha più l'appoggio di un terzo del proprio consiglio dovrebbe fermarsi a riflettere sulla propria capacità amministrativa e politica».