Questa è la nona campagna elettorale amministrativa locale che vivo personalmente. Alcune le ho fatte da candidato. Altre da giornalista o militante.
Delle otto precedenti da me vissute, in quattro è stata confermata l' Amministrazione uscente, una è stata "particolare" (quella del '94 in cui si passò dalla prima alla seconda repubblica) e tre generarono avvicendamenti amministrativi (quelle dell' 85, del '91 e del 2012).
Tutte furono molto sentite. Ma credo di poter dire che quelle di cambiamento lo furono di più. E la più infuocata in assoluto fu quella dell' 85, perché la Dc aveva appena subito una scissione (allora le scissioni erano rarissime), che aveva messo in discussione un saldo potere trentennale. Mentre la campagna del '91 fu di fatto una vittoria annunciata, un po' come quella del 2012: dieci anni fa gli scontri erano più tra gli uscenti di centrosinistra che col centrodestra alternativo.
Temo che quella in corso possa diventare la più infuocata di sempre, anzi addirittura pericolosa, per almeno tre ragioni:
1) la partita è di fatto aperta (come lo era quella dell' 85, in cui 300 voti di differenza diedero 2 seggi in più al Pci rispetto alla Dc);
2) le opposte tifoserie oggi sono molto cariche, anche perché si viene da due campagne elettorali, le cui vittorie sono state di fatto vittorie annunciate;
3) oggi c' è Facebook diversamente dalle campagne con risultati aperti. Facebook è molto usato, fa sentire tutti protagonisti e soprattutto consente risposta su risposta. Prima non era così, perché la comunicazione la facevano solo i leader. I quali, sentendo il peso della responsabilità , sono portati a misurare di molto le parole.
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Posto che i primi due punti (partita aperta e stati d' animo delle tifoserie dovute a situazioni pregresse) sono inamovibili, se si vogliono evitare liti e strascichi giudiziari bisogna agire su Facebook, che pure è inamovibile... come strumento, ma non come depositario dei contenuti. Infatti dentro Facebook si possono muovere/rimuovere/misurare le parole, le parole di noi tutti.
Solo perché può servire, sono costretto a parlare di me, che uso molto Facebook: io ho 5000 amici, pubblico giornalmente i miei articoli e i comunicati stampa che mi arrivano. Eppure non ho mai avuto una querela e né una richiesta di smentita, nonostante esprimo i miei punti di vista, come tutti sanno. Infatti, dico quel penso, ma non lo faccio mai per provocare e soprattutto mi metto sempre nei panni di chi racconto o critico, sapendo che se lo sputtano poi devo aspettarmi la sua reazione.
Ho detto ad un mio vecchio amico della coalizione avversa che quando le "parole degenerano" ci sentiremo per buttare acqua sul fuoco... quasi come le superpotenze durante la guerra fredda per cercare di evitare "bagni di sangue". In questa Città ci dovremo vivere anche dopo il 12 giugno... chiunque sarà il sindaco.