Gentilissimo Signor presidente e assessore alle Politiche agricole,
dopo gli eventi calamitosi degli scorsi 4, 5 e 6 marzo scorsi la situazione viaria poderale e interpoderale nel territorio è sensibilmente peggiorata.
Certamente la situazione complessiva, già prima di quest’evento, era decisamente precaria soprattutto nelle zone interne interessate da un sistematico fenomeno di spopolamento che fa il paio con un preoccupante abbandono produttivo.
L’abbandono produttivo è sinonimo di mancanza di manutenzione del territorio con gravissime ripercussioni sulla tenuta fisica dello stesso quanto di una mancata tutela dell’ambiente; il tutto poi genera i vistosi e gravi danni verificatisi negli eventi accaduti durante e dopo il 4, 5 e 6 marzo scorsi.
Noi crediamo e riteniamo che gli operatori agricoli possano fare tanto, molto per manutentare il territorio e tenerlo produttivo ma oltre stimoli e premi concreti per farlo, è necessario che anche le istituzioni ad ogni livello rimettano l’agricoltura al centro dei propri reali interessi intendendo il settore non strategico ai soli fini della fornitura di cibi ed alimenti di qualità ma anche per l’importante funzione sociale di reale tutela ambientale il comparto svolge.
Abbiamo appreso dai media che il governo nazionale avrebbe deliberato nel Consiglio dei ministri dello scorso 28 aprile di concedere alla regione Abruzzo circa 30.000.000 di euro per riparare i danni degli eventi calamitosi degli 4, 5 e 6 marzo.
È notorio che la richiesta avanzata da codesta Regione Abruzzo si aggirava intorno agli 80.000.000 di euro ma, la risposta fornita dal governo nazionale va letta comunque in positivo perché contestualizzata con il difficile momento economico che stiamo vivendo.
Non conosciamo allo stato le priorità che il governo regionale intende dare all’utilizzo delle insufficienti risorse stanziate, ma con la presente ci preme segnalare e raccomandare di destinare una consistente parte delle risorse per la sistemazione e messa in sicurezza delle strade poderali ed interpoderali che abbiano importanza strategica per l’economia agricola dei territori da definire, ovviamente, con il deciso concorso dei comuni destinatari delle risorse.
Richiamando l’urgenza di una maggiore facilità di accesso ai fondi agricoli coltivati e coltivabili ci permettiamo anche di suggerire a codesto governo regionale il rispetto che si dovrebbe a taluni contenuti della condizionalità legata alla Pac in riferimento alla regimazione delle acque piovane.
In molta parte del territorio i fossi di scolo e raccolta acque non esistono più e, laddove ci sono ancora la pulizia manutentiva sono anni che non viene più fatta.
Un piano di ripulitura che veda partecipi i Comuni, le Province e i Consorzi di bonifica non è più rinviabile e, unitamente a ciò, il concorso degli operatori agricoli sarebbe un supporto non solo utile ma anche necessario perché la manutenzione del territorio è un problema che riguarda tutti che va governato e pianificato non sull’onta dell’emergenza, ma con raziocinio e normalità .
Siamo prossimi alla fine della primavera, poi arriveranno l’estate e l’autunno; da ciò, prima che arrivi il prossimo inverno, qualcosa di concreto è possibile mettere in atto.
La Copagri, per la parte che le compete, è a vostra completa disposizione per esercitare il proprio ruolo.