Nel Novembre del 2015 fummo noi a presentare l’idea alla cittadinanza con una pubblica iniziativa dove partecipò il Sindaco di Tollo Angelo Radica che aveva già attuato il “baratto amministrativo”.

Nella tarda primavera del 2016, dopo una lunga e tormentata doglianza, il Consiglio Comunale ha approvato con voto unanime il regolamento d’attuazione ma, ci fu spiegato, che pur avendo previsto una somma di €10.000 in bilancio di previsione sarebbe stato materialmente impossibile avviarlo in concreto perché necessitava utilizzare un intero anno solare (!).

Nel mese scorso è stato approvato il bilancio di previsione del 2017 ma dell’avvio in concreto del “baratto amministrativo” a Cupello non c’è alcuna traccia anzi parrebbe caduto tutto nel più assoluto dimenticatoio.

Durante il dibattito consiliare, sul tema, il Sindaco ha dato uno sbiadito mandato di circostanza agli uffici amministrativi di verificare la fattibilità senza però fare l’energica raccomandazione di procedere spediti che s’evidenzia quando, su una specifica materia, c’è determinazione e volontà politica.

Noi annotiamo svogliatezza e mancanza di coraggio nel procedere su un argomento che è elemento di pacificazione con il cittadino moroso il quale, avendo una chiara e documentata impossibilità con il documento ISEE a pagare oneri e tributi ben definiti, può corrispondere in ore di lavoro di utilità pubblica e sociale l’esatto corrispettivo che deve all’amministrazione comunale.   

E’ una cosa di grande civiltà che riduce il possibile contenzioso e genera delle virtuose iniziative atte al decoro della cosa pubblica, al mantenimento delle aree verdi, a piccole manutenzioni delle strutture comunali.

Noi al loro posto l’avremmo già fatto da tempo.

Loro, probabilmente, mostrano scarsa sensibilità verso i meno abbienti e bisognosi ma provano più attenzione verso attività che offrono più apparenza e visibilità mediatica.

E’ evidente la differenza di stile e comportamento.