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Bilancio positivo per le feste patronali di Celenza sul Trigno

Presente anche una delegazione di Vernio

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CELENZA SUL TRIGNO - Il comitato parrocchiale guidato da don Erminio Gallo può vantare un bilancio positivo alla prima esperienza nell’organizzazione delle feste patronali.

Per quanto riguarda gli spettacoli serali, era pressoché scontato il successo del Complesso Bandistico di Gioia del Colle, con i suoi solisti di valore apprezzati con il Barbiere di Siviglia, di Rossini, e la Carmen di Bizet, esibitosi la sera del 7 agosto, e di Fiordaliso nella serata dell’8.
Una piacevole simpatica sorpresa, anche se preceduto da voci favorevoli, si è rivelato, la sera del 6, il cantante Alessio Creatura, di madre celenzana, con il suo gruppo, applaudito da tutta la piazza per il repertorio di canzoni e la sua interpretazione e presentazione accattivante ed efficace.

Il programma religioso ha confermato la partecipazione dei fedeli alle sante messe e processioni. La tradizionale processione di San Donato, a mezzogiorno del 7, ha visto la presenza del vescovo di Trivento, mons. Domenico Scotti, che portava la reliquia di San Donato, accompagnato da sei sacerdoti.

Hanno reso onore al Santo i sindaci in tricolore di Celenza e di Vernio, città gemellata, con i gonfaloni comunali uniti agli stendardi delle associazioni locali. Il caldo ha superato le tradizionali temperature e forse si è compreso finalmente, anche su suggerimento del vescovo, che la processione andrebbe spostata al tardo pomeriggio. Bisogna adeguarsi ai tempi ed alle nuove abitudini. Una volta si veniva dal Santo a piedi, partendo la mattina presto, e si ripartiva dopo la processione. Oggi si viaggia in auto. Verso sera le donne sono libere dopo aver 'sistemato' le faccende di case legate al pranzo del giorno. La partecipazione dei pellegrini potrebbe essere più concentrata nel pomeriggio e poi la sera. Occorre comunque provare.

Don Erminio ha rilanciato la festa di San Domenico Abate il giorno 8 vivacizzandone il pomeriggio con messa e processione preceduta dal complesso bandistico di Gissi. Â«San Domenico, una figura straordinaria di santo non legata esclusivamente al patrono di Cocullo ed alla festa dei serpari». Vissuto a cavallo dell’anno mille, ha fondato il monastero di Sora, in cui è morto, e molti altri. Un benedettino che metteva in pratica il famoso «Ora et labora –prega e lavora» insegnando agli uomini le tecniche della lavorazione in agricoltura per metterli in condizione di produrre e realizzarsi con il lavoro. Lavoro come preghiera e valorizzazione della dignità dell’uomo. Un santo attuale in tempi in cui il lavoro manca e si va alla ricerca di nuove professioni.

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