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La 'Festa de lu ganopp’l' di Dogliola, una tradizione nel segno dell'accoglienza

Si festeggia la fine del raccolto

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DOGLIOLA - Grande partecipazione ieri a Dogliola per la Festa de lu ganopp’l, un fascio di spighe di grano, che celebra la fine del raccolto. Una festa che ha le sue radici negli inizi del ‘900 e che da soli pochi anni, la prima domenica di agosto, è tornata ad animare la piazza del piccolo centro della valle del Trigno.

Nell’era delle sagre del tutto e niente, a Dogliola ogni famiglia adorna i propri trattori e carretti, e offre gratuitamente, ciò che le proprie donne sanno fare meglio. Ed è un succedersi di delizie della tradizione abruzzese: la pizza sfogliata, i taralli ripieni, fegatelli, pasta e fagioli, fiadoncini, torte rustiche e dell’ottimo vino rosso, il tutto offerto con lo splendido sorriso delle donne di Dogliola.

Il sindaco Rocco D’Adamio ci accoglie e ci presenta ai suoi concittadini. Tra di loro una coppia di olandesi, che ha acquistato una masseria alle porte del paese. Qui passano alcuni mesi all’anno, d’estate e in tempo di raccolta dell’ulivo, fieri di produrre il proprio olio. Hanno trovato questo borgo grazie ad una agenzia immobiliare di Milano, che ha deciso di proporre queste terre oltre confine.

Una bella domenica del villaggio, in luoghi in cui ci si sente veramente accolti e in cui l’arte dell’accoglienza si celebra ancora porgendo un bicchiere di vino, lieti di avere nuovi occhi che scorgono lo splendido panorama della valle del Trigno, che solo da queste alture puoi scorgere in tutta la sua bellezza.

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