(At 2,1-11; Sal 103; 1Cor 12,3b-7.12-13; Gv 20,19-23)
La Parola di Dio, in questa solennità di Pentecoste, racconta in quattro modi diversi il venire dello Spirito Santo, per dirci che Lui, il respiro di Dio, non sopporta schemi.
Negli Atti viene come energia, coraggio, rombo di tuono che spalanca le porte e le parole. Mentre siamo impegnati a tracciare i confini di casa, lui spalanca finestre, ci apre davanti il mondo.
Nel versetto del Salmo: “Del tuo Spirito Signore è piena la terra”. Tutta la terra è piena dello Spirito, niente e nessuno esclusi. Ed è piena, non solo sfiorata dal vento di Dio, ma colmata, traboccante, “che fa vivere e santifica l’universo”, come preghiamo nella Eucaristia.
Secondo S. Paolo ai Corinti, lo Spirito viene come dono diverso per ciascuno, bellezza e genialità di ogni cristiano.
Nel Vangelo viene come presenza che consola, “Paraclito”, che significa “Colui che è chiamato accanto”, “Uno accanto a noi”, a nostro favore, non contro di noi; perché quando anche il cuore ci accusi, ci sia qualcuno più grande del nostro cuore: un nostro Difensore. Perché quando siamo tristi, sia accanto a noi affinché Ci consoli. Perché quando siamo soli, sia Colui che riempie la nostra casa, il Dio vicino, che ci avvolge, dà un nuovo slancio a gesti e parole, sulla misura di quelli del Signore.
Mentre erano chiuse le porte del luogo per paura dei Giudei, ecco che accadde qualcosa che ha ribaltato la vita degli Apostoli, che erano bloccati dietro le porte sbarrate.
Qualcosa che ha trasformato uomini barcollanti d’angoscia, in persone danzanti di gioia, come “ubriache” (Atti 2,13) di coraggio: è lo Spirito Santo, fiamma che riaccende le vite, vento che dilaga dalla camera alta, terremoto che fa cadere le costruzioni pericolanti, sbagliate, e lascia in piedi solo ciò che è davvero solido.
È accaduta la Pentecoste cioè l'effusione dello Spirito promesso: “Vieni Santo Spirito, Vieni per Maria!”. È un'eccezionale sintesi del cristianesimo! La vita divina di Dio giunge a noi attraverso la Vergine Maria! Attraverso una storia, una persona!
Attraverso la maternità di Maria che si prolunga nel tempo, attraverso la Chiesa, attraverso i sacramenti.
Mediante la Pentecoste, quindi, è sbocciata la vita nuova. La sera di Pasqua, mentre erano chiuse le porte, venne Gesù, stette in mezzo ai suoi e disse: “pace a voi!”. L’Abbandonato (Gesù) ritorna da coloro che lo avevano abbandonato. Non accusa nessuno, avvia processi di vita; gestisce la fragilità dei suoi con un metodo umano: li rassicura che il suo amore per loro è intatto (“mostrò loro le mani piagate e il costato aperto, ferite d’amore”); ribadisce la sua piena e totale fiducia in loro (“come il Padre ha mandato me, così io mando voi”). Voi come me. Voi e non altri. Anche se mi avete lasciato solo, io credo ancora in voi, e non vi abbandono mai.
E infine gioca al rialzo, offre un qualcosa di più: “soffiò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo”. Lo Spirito è il respiro di Dio. In quella stanza chiusa, in quella situazione soffocante, entra il respiro ampio e profondo di Dio, l’ossigeno del cielo. Ora Gesù soffia su di noi, ci da la vita, ci dona quel principio vitale e luminoso, che fa unico il suo modo di amare, e spalanca orizzonti. Amen.