Il Rapporto Regionale PMI 2022, realizzato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con Unicredit e Gruppo 24 Ore, analizza gli andamenti e le prospettive delle 160 mila piccole e medie imprese italiane che generano un valore aggiunto complessivo pari a 204 miliardi di euro. Lo studio tiene conto del conflitto russo-ucraino e della persistenza dei rincari sul mercato delle materie prime e analizza l’esposizione delle PMI ai rischi climatici, ambientali e di transizione nelle diverse regioni.
Il sistema delle PMI, 2007-2020 | |||||||||
2007 | 2008 | 2009 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | Var. 2020/2019 | Var. 2020/2007 | |
Italia | 149.932 | 154.893 | 157.894 | 156.754 | 158.688 | 159.925 | 153.627 | -3,9% | 2,5% |
Nord-Est | 38.736 | 39.812 | 39.998 | 39.924 | 40.372 | 40.628 | 39.306 | -3,3% | 1,5% |
Nord-Ovest | 50.407 | 51.981 | 52.370 | 53.455 | 53.907 | 54.481 | 52.991 | -2,7% | 5,1% |
Centro | 32.037 | 32.797 | 33.953 | 32.344 | 32.838 | 32.917 | 30.736 | -6,6% | -4,1% |
Mezzogiorno | 28.751 | 30.303 | 31.574 | 31.031 | 31.571 | 31.899 | 30.594 | -4,1% | 6,4% |
Abruzzo | 2.672 | 2.797 | 2.841 | 2.703 | 2.699 | 2.764 | 2.524 | -8,7% | -5,5% |
La diffusione della pandemia ha interrotto la lenta ripresa delle PMI italiane che nel 2020 hanno visto calare i loro fatturati dell’8,6%. La diversa intensità degli impatti della pandemia riflette la profonda eterogeneità del nostro tessuto produttivo e le differenti esposizioni delle economie locali. La macroarea più colpita è stata il Centro Italia, penalizzata dalla specializzazione in settori fortemente colpiti dalle restrizioni sanitarie, fermi o con forti perdite nel corso dell’anno (turismo, alberghi, ristorazione, sistema moda, concessionari autoveicoli). L’area geografica che fa registrare il calo più marcato di PMI è sempre il Centro (-6,6%), Il calo di numerosità di PMI si estende a tutte le regioni eccetto il Molise (+0,6%). Gli impatti più severi si verificano in Abruzzo (-8,7%).
Score economico-finanziario delle PMI attive sul mercato nell'anno | ||||||||||||
Per area di rischio, in valori assoluti e in percentuale | ||||||||||||
2007 | 2019 | 2020 | ||||||||||
Solv. | Vuln. | Rischio | totale PMI | Solv. | Vuln. | Rischio | totale PMI | Solv. | Vuln. | Rischio | totale PMI | |
Italia | 39,8% | 35,5% | 24,7% | 149.932 | 59,5% | 30,3% | 10,2% | 159.925 | 53,9% | 31,6% | 14,4% | 153.627 |
Nord-Est | 43,7% | 33,3% | 23,0% | 38.736 | 64,8% | 27,1% | 8,1% | 40.628 | 59,1% | 29,3% | 11,6% | 39.306 |
Nord-Ovest | 43,9% | 33,5% | 22,6% | 50.407 | 61,4% | 28,8% | 9,8% | 54.481 | 55,5% | 30,6% | 13,9% | 52.991 |
Centro | 35,3% | 36,3% | 28,5% | 32.037 | 54,9% | 32,8% | 12,3% | 32.917 | 47,7% | 33,6% | 18,7% | 30.736 |
Mezzogiorno | 31,4% | 41,1% | 27,5% | 28.751 | 54,3% | 34,2% | 11,5% | 31.899 | 50,7% | 34,5% | 14,8% | 30.594 |
Abruzzo | 32,8% | 36,6% | 30,6% | 2.672 | 55,5% | 32,1% | 12,4% | 2.764 | 54,0% | 31,6% | 14,4% | 2.524 |
I rischi fisici e di transizione delle PMI italiane. Cerved ha definito uno score che misura il grado di esposizione delle imprese italiane al processo di transizione. A livello complessivo, le PMI che operano in settori a rischio di transizione alto o molto alto sono poco più di 16 mila (il 10,6% del totale), impiegano 478 mila addetti (l’11,0%) e presentano un’esposizione verso il sistema creditizio di oltre 44 miliardi (il 17,1%). I dati sull’incidenza territoriale delle attività a rischio di transizione riflettono la diversa specializzazione produttiva delle economie locali. Il Sud Italia è l’area geografica più esposta, con circa 127 mila addetti coinvolti (14,7%), seguita dal Centro (10,9%) e Nord-Est (10,1%), mentre il Nord-Ovest è l’area che evidenzia le incidenze più basse (9,6%). Un’analisi di dettaglio sui bilanci delle circa 16 mila PMI a rischio transizione evidenzia che quasi i due terzi di queste (10.588) non possiedono una struttura finanziaria adeguata ad affrontare eventuali investimenti di riconversione in condizioni di equilibrio finanziario.
La distribuzione geografica delle tre diverse componenti del rischio fisico riflette l’eterogeneità del territorio italiano, con forti differenze a livello regionale dove è evidente l’alto il rischio sismico nella Regione Abruzzo.
Esposizione alle tre componenti del rischio fisico per regione | ||||||||
PMI a rischio alto e molto alto nelle macroaree | ||||||||
Totale | Rischio alluvioni | Rischio frane | Rischio terremoti | |||||
Sedi locali | Addetti | % sedi locali | % addetti | % sedi locali | % addetti | % sedi locali | % addetti | |
Italia | 359.544 | 4.350.727 | 11,8% | 11,5% | 1,8% | 1,5% | 6,4% | 6,6% |
Nord-Est | 92.619 | 1.159.710 | 22,2% | 21,9% | 0,4% | 0,3% | 10,4% | 10,1% |
Nord-Ovest | &nbs
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