Comparando i risultati elettorali tra il dato locale (S. Salvo) e il dato nazionale (Italia), si rileva che da noi tre poli sono sotto la media nazionale: centrodestra, centrosinistra ed Azione, rispettivamente del 1,5%, 5,7% e di 2,5%. Che sommati fanno 9,7%. Cioè quasi quanto ha preso in più il M5S, che se nazionalmente ha avuto il 15,4% da noi il 26,7%.
Praticamente tutti i partiti presenti in Consiglio comunale cedono voti all' unico che non lo è.
Il centrodestra in Italia ha preso il 43,8%, mentre a San Salvo si ferma al 42,6%: a sto punto non può dirsi che questa sia una cittadina di centrodestra, avendo questo schieramento poco più del 40%. E onestamente va detto che non siamo neanche una cittadina di centrosinistra (intendendo quello tradizionale), perché la coalizione di Letta che se in Italia ha preso 26% da noi si è fermata al 20,3%. Né si può dire che siamo una cittadina pentastellata, visto che il partito che a queste elezioni è arrivato primo (M5S) non è riuscito a presentare una lista alle ultime comunali.
Per cui si può dire che San Salvo è di campo largo. Infatti se si sommano il 20% del centrosinistra, il 5,28% di Azione e il 26 % delle 5 Stelle si ottiene la maggioranza assoluta. Per cui Fabio Travaglini dovrà continuare a lavorare ed a guidare il cosiddetto "campo largo", cercando di coinvolgere anche il Movimento 5 Stelle nelle battaglie di opposizione della sua coalizione.
Dall' altra parte Forza Italia appoggiata dal gruppo dell' ex sindaco Magnacca va sopra la media nazionale del 3,6%, corrispondenti a circa 250 voti: non molto se si considera che è stato ottenuto in danno di Fratelli d' Italia (che da noi ha due punti e mezzo in meno rispetto al dato nazionale ) ed in danno della Lega (che ne ha uno e mezzo di meno). E poi sindaco, presidente del Consiglio comunale e due assessori che si spostano da un partito all'altro e che riescono ad orientare solo 250 voti..ci sembrano un po' pochini. Esprimono invece soddisfazione Nicola Argirò, Tonino Marcello e Fabio Raspa, di Azione politica, che hanno sostenuto il candidato Sottanelli, eletto e quindi loro deputato di riferimento, che hanno già invitato a San Salvo.
E' chiaro che queste politiche sono state una sorta di riscaldamento per le coalizioni. La vera battaglia saranno le regionali. Infatti, le regionali (ultime) sono state l'inizio della rottura del gruppo che ha abbandonato il centrodestra e le regionali (prossime) saranno il redde rationem, perché scriveranno per davvero le prossime leadership vere. Abbiamo elementi per credere che le leadership emerse alle ultime comunali sono alquanto confuse e soprattutto provvisorie.