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“SO’ PROPRIO BASTARDI”

DALLA PRESIDENZA LA VOCE DAL SEN FUGGITA

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Che le sedute consiliari a San Salvo fossero “problematiche” per la maggioranza si era capito dalla volta scorsa e la conferma è arrivata nella seduta consiliare di oggi 7 ottobre dalla presidenza del Consiglio, affidata alla vice Carmen Di Filippantonio. La quale, parlando amabilmente con la Magnacca seduta al suo fianco, ha definito bastardi i colleghi della minoranza. La parolaccia è arrivata dopo l’illustrazione della interpellanza (o interrogazione) da parte di Fabio Travaglini ed all’inizio della replica del sindaco. Tanto i cinque consiglieri di minoranza quanto la De Nicolis stavano trattando uno spinoso argomento: la Magnacca e la sua visita alla Ranstad. Proprio mentre il sindaco iniziava il suo intervento la presidente pro tempore della seduta se ne è uscita con un “So proprio bastardi” a commento delle nove dure domande appena lette da Travaglini. 

Certo, può capitare uno “sfogo” simile, anche se non era mai successo. Nel video la “cosa” è abbastanza evidente. Però ora cerchiamo di capire perché sia accaduto e perché siano diventati cosi “problematici” i Consigli comunali per il centrodestra rispetto, per esempio, alla legislatura precedente. Cosa è cambiato?

  • I rapporti elettori ora sono pariteteci;
  • Uno dei maggiori oppositori del centrodestra è Nicola Argirò, che del centrodestra è stato leader prima della Magnacca e che quindi conosce le dinamiche interne come nessun altro;
  • Ad attaccare come ferrei oppositori ci sono calibri da 90 che hanno avuto ruoli importanti in politica, mentre a difesa ci sono consiglieri di prima nomina, con Spadano e Magnacca, che non possono  rispondere perché ingessati nei rispettivi ruoli istituzionali di vice sindaco e presidente del Consiglio e con i capigruppo di maggioranza (Di Toro e Lippis), i quali, pur con tre lustri a testa di consiliatura, restano silenti a bordo campo;
  • Con la sindaca, co-stretta a difendere la Magnacca, a difendersi da Argirò che la indispettisce tirando fuori ogni volta la storia dei “due sindaci” e a fare captatio benevolentia verso Antonio Boschetti. Il quale si compiace dei complimenti che riceve (“Sei davvero un bravo avvocato amministrativista”), ma poi non le fa sconti.

I poveri consiglieri di maggioranza (che sono di carne ed ossa) vedono e sentono che la “maggioranza” patisce e quindi si lasciano andare a microfoni spenti. O meglio, quando credono che i microfoni siano spenti. Purtroppo il microfono della presidenza stasera era acceso e la Di Filippantonio ha rimediato sta brutta figura. Farebbe bene a scusarsi coi colleghi, perché se persevera è peggio. Ma non siamo noi a dover dire come si deve comportare lei o la sua maggioranza. 

Noi, da modesti osservatori, possiamo solo dare dei consigli non richiesti. Possiamo solo limitarci a segnalare che per Tiziana Magnacca la fase politica è cambiata, è dannatamente cambiata da quando quattro autorevolissimi esponenti di centrodestra sono passati dall’altra parte. Politicamente il centrodestra (quello nato nel ’94) non c’è più; c’è invero una sua appendice amministrativa. Ma, in questo tempo, con “la gente che non può pagare le bollette” (come ha ricordato la sindaca) può l’amministrazione vincere sulla politica? Francamente crediamo di no.  

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