“Un asino che portava un carico di sale si trovò a dover attraversare un fiume; tuttavia, l’asino scivolò e cadde in acqua: così tutto il sale che portava nei cesti sulla schiena si sciolse e l’animale si rialzò, con un carico molto più leggero. L’asino fu ben contento della cosa! Qualche tempo dopo, lo stesso asino stava portando un carico di spugne sula riva di un fiume; scordandosi di quello che era successo con il sale, pensò che se si fosse lasciato cadere in acqua, anche questa volta il carico sarebbe diventato più leggero. Questa volte, le spugne imbevute d’acqua si gonfiarono, così tanto che l’asino, a causa del loro peso, non riuscì più ad uscire dall’acqua e fu trascinato via dalla corrente. Molto spesso, gli uomini non si rendono conto che sono le loro stesse azioni a rovinarli.”
Il carico più leggero ha fatto brindare tutti a Cupello maggioranza e opposizione al risultato raggiunto. Ben presto, però, ci si è avveduti di quanto sbagliata fosse l’operazione e si è cominciato a riflettere, al punto che si moltiplicano i distinguo, le sottolineature, le improbabili retromarce. Abbiamo tentato di spiegare, ma senza successo, che prima di ogni cosa viene la legge che non lascia spazi agli improbabili esercizi di equilibrismo che si sono tentati di porre in essere nella redazione e approvazione dello statuto della nuova società in house. Le maggioranze le stabilisce la legge, che stabilisce pure i limiti alla partecipazione dei privati, etc etc. Ora si discute di questo e tutti scrivono e dicono la loro. Nei prossimi giorni, poi, si comincerà a notare, che nello statuto della nuova società in house si parla anche di “rifiuti urbani pericolosi”, che non erano certo tra le attività previste dal vecchio statuto del consorzio. Si è pensato allora di alleggerire il carico, cambiando il carico ? Non più spugne ma “rifiuti urbani pericolosi”.
Tanto ad assorbire - in un territorio già tanto e troppo interessato da problematiche ambientali - sarà ancora una volta l’ambiente, a dover far da spugna, come nelle favole. Questa volta gli uomini, o meglio i politici, con le loro azioni si sono senz’altro accorti che con le loro azioni stanno mettendo a dura prova l’ambiente, ma non ne sembrano preoccupati.