CUPELLO - Il circolo di Rifondazione Comunista di Cupello e San Salvo interviene sul progetto presentato dalla Stogit (azienda con sede a Crema, facente parte del gruppo Eni) per l’ampliamento delle capacità di stoccaggio nel sito ‘Fiume Treste’. Tale progetto prevede l’adeguamento dei pozzi esistenti con l’aumento della pressione del 10% e la perforazione di 4 nuovi pozzi nel territorio cupellese.
La segretaria del circolo, Marilisa Spalatino, denuncia la piega che sta prendendo l’intero territorio: «Il fenomeno dello stoccaggio di gas, preso singolarmente, non sarebbe motivo di tanto allarmismo. Riteniamo che vada inserito in un contesto più ampio che abbraccia in un contesto più locale la Valle Cena e le frazioni di Montalfano e Ributtini, in un’altra dimensione tutto l’Abruzzo. Quanto a Valle Cena, sappiamo che c’è già l’ipotesi di un termovalorizzatore, votata favorevolmente dal Consiglio Comunale di Cupello sia nel 2008 che nel 2010 (con la sola esclusione della consigliera Mariangela Antenucci); la candidatura del Comune di Cupello per l’individuazione di un sito regionale di termovalorizzazione (rifiuti da tutta la Regione e oltre); il preesistente Consorzio Civeta; il progetto per l’inertizzazione di rifiuti pericolosi della Vallecena s.r.l., la Turbogas di Gissi e le discariche preesistenti».
Per il movimento politico il parere favorevole a progetti impattanti rivelerebbe l’orientamento degli amministratori locali a favore dei rischi connessi alle attività estrattive a discapito della vocazione agricola della zona: «Ci sembra che sia evidente che la vocazione che i politici di Cupello vogliono regalare al paese sia di inquinamento ed immondizia, più che agricola o altro. Questo è un Paese regalato ai capitali e ai capitalisti, quegli stessi capitalisti che ricevono la cittadinanza onoraria, come Paolo Scaroni, pluricondannato per inquinamento e tangenti (oltre la nuova indagine in corso, sempre per corruzione). Un uomo che ha questi bei precedenti, rappresenta oggi il nostro paesello, con un reddito di 6 milioni di euro, e tanto di gigantografie affisse davanti al Comune di Cupello. E’ il momento di porre un freno a questa ondata speculativa, che depreda il nostro territorio, svuotandolo di attività lavorative, di industrie, per condurlo verso un’ accaparramento di indole capitalista che non riporta alcun vantaggio ai cittadini».
La nota del circolo si conclude con l’invito al ritiro della cittadinanza onoraria conferita tempo fa a Paolo Scaroni: «Quanto a Scaroni, forse sarebbe il caso di ritirargli la cittadinanza onoraria. Questo chiederemo come Partito all’Amministrazione.In caso di mancata risposta o di rifiuto della nostra proposta, stiamo valutando l’ipotesi di una petizione popolare in tal senso».