Il primo punto del “nuovo” giuramento di Ippocrate, approvato dal Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri a Bari il 13 giugno 2014 recita: «Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro: • di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento.
Questo primo punto del giuramento di Ippocrate, viene oggi messo in discussione da una decisione presa dalla Giunta Regionale della Regione Abruzzo, con il benestare delle associazioni sindacali di categoria, di destinare una cifra considerevole, 1 milione e 500 mila euro (mentre il governo di centro-destra continua a tagliare i fondi per il S.S.N.), per incentivare i medici di famiglia per le vaccinazioni antinfluenzali e anti-covid-19.
Destinare 1 milione e 500 mila euro per “obbligare” i pazienti a vaccinarsi, soprattutto quelli “deboli”, ovvero gli ultra 65enni e/o con patologie gravi è alquanto disdicevole se si considera che oggi i tempi di attesa per una qualsiasi prestazione è fuori da ogni logica tempistica che possa essere considerata accettabile.
Incentivare le vaccinazioni, soprattutto quelle anti-Covid, che si sono dimostrate inefficaci se non dannose, con considerevoli incentivi economici è da criminali, soprattutto se consideriamo che i pazienti che hanno avuto reazioni avverse sono stati abbondonati e costretti a rivolgersi alle strutture private con un esborso, per chi ne ha avuto la possibilità, di migliaia di euro.
Le priorità oggi non sono certamente l’incentivazione delle vaccinazioni ma garantire prestazioni specialistiche senza attese interminabili, assunzioni di personale sanitario: medici, infermieri, operatori socio-sanitari per garantire un servizio ottimale che certamente non può essere garantito da chi “è costretto” a fare turni da 12 ore negli ospedali a danno della lucidità mentale e del necessario e indispensabile aggiornamento a cui il personale sanitario dovrebbe necessariamente essere sottoposto.
Invitiamo, pertanto, tutti i medici di famiglia a rifiutare questo ignobile accordo e a rispettare quel giuramento fatto all’inizio della loro nobile professione.
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