Partecipa a IlTrigno.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

MAGNACCA SI AUTOPROCLAMA ASSESSORE REGIONALE

Cosa le porterà questa autoproclamazione?

Redazione
Condividi su:

Nell’evento elettorale di sabato scorso al Palasport di San Salvo, Tiziana Magnacca ha detto a Marco Marsilio, presidente della Regione in carica e ricandidato: “Ci vediamo in Giunta”. A riferirlo è Chiaro quotidiano nel suo articolo di cronaca dell’evento stesso.

Se ci chiediamo perché la Magnacca ha annunciato coram populo di diventare assessore regionale, ci vengono in mente due fondamentali risposte: è stata presa istintivamente dall’emozione del momento, davanti ai propri supporter entusiasti, cosa che ci può stare; può averlo detto anche a ragion veduta, cioè come slogan elettorale che serve a caricare i suoi. E anche questo ci può stare, nel senso che ha voluto spronare razionalmente i suoi simpatizzanti ad attivarsi di più, dando loro un obiettivo importante, cioè quello di avere una rappresentanza nel Governo regionale.

Eppure, sia che si tratti di una frase dal sen fuggita e sia che si tratti di una frase pianificata, è stato un errore politico. Non una gaffe, ma un errore. Che, per quanto voglia servire a caricare le truppe, non deve essere stata presa bene dai suoi diretti competitor. I quali devono aver pensato: “Ma guarda questa che si sente già assessore…”

Tiziana Magnacca è entrata in politica nel 2007, quindi 17 anni fa, è stata anche segretario provinciale di partito (di Forza Italia, dopo il 2013), oltre che sindaco. Per cui dovrebbe conoscere le dinamiche politiche che portano a diventare assessore regionale. La nostra Città ha avuto, da che esistono le Regioni (1970), solo due assessori regionali: Vitale Artese ed Antonio Boschetti, pur avendo avuto diversi consiglieri regionali oltre a questi due ossia Arnaldo Mariotti, Eugenio Spadano, Paolo Palomba e Nicola Argirò. Artese è diventato assessore e vice presidente dell’Abruzzo da segretario regionale della Dc e Boschetti da vice segretario regionale della Margherita. La Magnacca, non avendo incarichi di rilievo regionale, anzi essendo addirittura una new entry in Fratelli d’ Italia, non potrà dunque entrare in Giunta per meriti politici. Ma solo per meriti elettorali, nel senso che dovrebbe essere la prima degli eletti. Cioè dovrebbe superare Nicola Campitelli (ex assessore regionale, che la volta precedente ha preso 8.000 voti di preferenze ed stato, lui sì, 5 anni in Giunta regionale), dovrebbe superare Francesco Prospero (il quale l’ultima volta ha preso oltre 2.000 voti in un partito del 6,5% che in Provincia non elesse alcun rappresentante), dovrebbe superare Antonio Tavani (storico esponente del partito, sindaco di Fara San Martino e collaboratore parlamentare a Roma, che pure l’altra volta prese oltre 2.000 voti in un partito del 6,5%), dovrebbe superare Carla Zinni (campionessa di preferenze a Casalbordino, dove fa il vice sindaco e dove alla ultime comunali ha preso 800 preferenze su 2300 del suo schieramento, cioè un elettore casalese di centrodestra su tre l’ha votata), dovrebbe superare Carla Di Biase (consigliere comunale di Chieti e consigliere provinciale in carica, che è in abbinamento con Antonio Tavani), dovrebbe superare Paolo Bomba (attuale assessore ai lavori pubblici a Lanciano).

Come si capisce da questo riepilogo che riguarda sei suoi competitor di lista, Fratelli d’ Italia, avendo il vento in poppa rappresentato dalla Meloni, ha fatto una lista con candidati elettoralmente forti. Vogliamo forse dire che la Magnacca non lo è? No. Saremmo disonesti intellettualmente, perché, come è noto, alle ultime elezioni comunali pure lei ha fatto il pieno di preferenze, cioè 1300 voti su 4950 ovvero, quindi quasi un sansalvese di centrodestra su 4. Però, come detto, si sta scontrando con candidati altrettanto forti, che peraltro si sono anche consorziati tra loro e si scambieranno i voti (con le famose biciclette). Per cui è ardito dire che sarà sicuramente eletta (ricordiamo che, se il centrodestra vincerà, prenderà 5 consiglieri in tutta la Provincia, di cui solo due o tre andranno a Fratelli d’Italia, che, come detto, ha quasi tutti i candidati forti. Cosi come è ardito dire che farà la prima degli eletti, prendendo 10.000 (come mi ha detto un mio caro e vecchio amico, rimasto molto vicino a lei). Ma soprattutto è sbagliato dire, da parte della stessa candidata, che diventerà assessore, perché questo le porterà ulteriori inimicizie interne da parte degli altri competitor della Lista, che, peraltro, in Fratelli d’Italia ci stavano da prima di lei.

Si dirà, ma lei conta sul presidente che ha voluto candidarla. E’ vero, ma siamo certi che un politico di lungo corso come Marsilio la nominerà assessore, ammesso e non concesso che raggiunga il risultato, se gli altri del Partito (che, diciamola tutta, hanno subìto il suo ingresso) si metteranno di traverso? E allora un consiglio non richiesto: Tiziana pensasse a superare i suoi competitor prima di dire a Marsilio: “Ci vediamo in Giunta”. In politica, l’umiltà paga più della sicumera.

Condividi su:

Seguici su Facebook