Il fantacalcio, un gioco che ha conquistato milioni di appassionati, è così diffuso che non è raro vedere tifosi di ogni età e professione scambiarsi consigli sui giocatori o celebrare vittorie virtuali come se fossero reali. Anche alcuni calciatori hanno dichiarato di partecipare a questo nuovo fenomeno e chissà , in qualche occasione potrebbero essersi trovati nella scomoda posizione di dover tifare per gli avversari. Ma da dove nasce la popolarità di questo gioco? Scopriamolo insieme.
Origini e Evoluzione
L’influenza culturale del fantacalcio è ormai consolidata e non si limita al rettangolo di gioco virtuale in cui si svolgono le partite. Nel corso degli anni, infatti, questo hobby ha ispirato la nascita di numerosi siti e piattaforme dedicate; anzi, alle volte l’influenza si è estesa persino a mondi adiacenti come quello del gioco, con uno tra i migliori casinò online del panorama nazionale che porta il nome di Fantasy Team, chiaro riferimento al fantacalcio.
Il boom odierno affonda però le sue radici nei lontani anni ‘80 negli Stati Uniti, dove i fantasy game che si basano su sport come baseball e football iniziarono ad accrescere la loro fama.
Questo fino a quando Riccardo Albini non decise di pubblicare il primo regolamento del fantacalcio nel 1990, ispirandosi ai giochi americani. La vera svolta avviene però nel 1994, quando la Gazzetta dello Sport lancia la sua prima edizione dedicata a questo nuovo passatempo, trasformandolo in un vero e proprio fenomeno di massa.
Il Fascino del Management
Ma cosa rende così affascinante il gioco del fantacalcio? Sicuramente la passione per il calcio è un fattore predominante, ma anche l’illusione di gestire un team avendone il totale controllo è una componente da non sottovalutare. Ogni fantallenatore infatti, a inizio stagione deve creare la propria squadra che poi dovrà schierare in campo con le giuste formazioni per sfidare gli avversari, accendendo così anche il brivido della competizione.
Può essere visto anche come un modo per sentirsi più vicini al mondo del calcio, dando la possibilità di dimostrare la propria competenza sulla scelta dei giocatori affermati o ancor di più per i nuovi talenti, spesso e volentieri motivo di sfottò tra i partecipanti di una stessa lega.
Comunità e Competizione
Il fantacalcio diventa quindi anche un collante sociale. Amici, colleghi e familiari si riuniscono annualmente per formare le proprie leghe in cui si sfideranno per l’intera stagione, un modo in più per condividere momenti di gioia, delusione e (sana?) rivalità . Ogni scelta, dall’acquisto di un determinato giocatore allo schieramento di una specifica formazione, diventa inevitabilmente un argomento di discussione, l’occasione perfetta per un confronto o perchè no, per uno sfottò generale.
Tecnologia e AccessibilitÃ
Agli albori il fantacalcio andava gestito attraverso i quotidiani e le loro pagelle con i voti della giornata, quindi serviva prendere coraggio e munirsi di carta e penna per procedere con i famosi calcoli. Oggi con l’avanzare della tecnologia è diventato tutto più semplice, bastano pochi clic per gestire la propria squadra e schierare le formazioni, seguire i risultati in tempo reale o partecipare anche a leghe online con gente sconosciuta, solo per il gusto di gestire un’ulteriore team. Era inevitabile che grazie a tanta accessibilità il gioco prendesse il volo, coinvolgendo ormai praticamente chiunque sia appassionato del calcio e rendendolo una pratica quotidiana per la maggior parte dei partecipanti.
Insomma, ormai quando si parla di fantacalcio non si parla più di un semplice passatempo, ma di un vero e proprio fenomeno culturale che riflette la nostra società . Un fenomeno che è riuscito ad unire la passione per lo sport a quella per il gioco, la competizione con la community e il divertimento con la strategia. E, come ogni grande storia, inizia sempre con un sogno: quello di essere, anche se solo virtualmente, il manager della squadra perfetta.