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Nel pasticcio del campo di Via Stingi...

"i politici c'entrano"

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Martedì scorso sono stato contattato su Messenger da un altissimo dirigente degli Aquilotti che mi chiedeva un incontro per  "parlare del bando del campo di Via Stingi e di come sono andate le cose". Gli ho, ovviamente, dato la mia disponibilità, lasciandogli il mio numero telefonico.

Mercoledì mattina alle 9,34 mi ha chiamato ed abbiamo fissato un incontro per il pomeriggio, dopo il derby. Quindi il mio gentile interlocutore mi ha dato appuntamento "fra 15 minuti al Meeting". Dove ci siamo presi un acqua tonica a testa e dove sono stato incaricato di scrivere ciò che sto per scrivere. Il dirigente calcistico ha premesso che avrei potuto fare anche il suo nome, perché aveva interesse a che la cosa si sapesse.

E cosa si deve sapere? Che quella mia deduzione (scritta dopo la revoca in autotutela del bando) sul fatto che i politici fossero restati fuori dal bando stesso non è giusta. Questo perché proprio lui, insieme ad un altro suo collega dirigente, si era incontrato in Comune con un altissimo amministratore che in 47 minuti gli aveva consigliato di "mettersi d'accordo con la Us che avrebbe concesso in cambio agli Aquilotti 5 anni di utilizzo del campo senza pagare".

Di fronte alle perplessità espresse dai due dirigenti sul fatto che la Us avesse potuto fare simile concessione, l' altissimo amministratore si era offerto di chiamare uno dei presidenti della Us per favorire un incontro e trovare l' accordo. Incontro che - sempre a detta del mio interlocutore - ci sarebbe stato, ma sarebbe andato male.

A me non interessano le diatribe tra società sportive concorrenti e non sto qui a parlare di calcio, ma di POLITICA: può un pubblico amministratore dire ad un concorrente di una gara pubblica di ritirarsi, trovare accordi e non fare il servizio previsto dal bando? E ancora: l' altissimo amministratore, se ha avuto il coraggio di "interloquire" con un privato cittadino (sia pure concorrente), non è che ha interloquito anche coi dipendenti comunali che stavano espletando la procedura di gara e che poi hanno revocato in autotutela?

Preciso di credere a ciò che il mio interlocutore mi ha riferito, perché solo un pazzo ti può incaricare di diffamare pubbliche persone e di certo lui pazzo non è. Peraltro, talune informazioni sono state dallo stesso fornite anche ad altre persone. Concludendo e dando per vere le circostanze suddette, credo che il Consiglio comunale debba aprire un' inchiesta interna per capire se l' interferenza "politica" ci sia stata e  se sia stata fatta solo sulla società concorrente o anche sui funzionari pubblici. I quali devono tutelare le correttezze procedurali e far vincere le gare a chi effettivamente lo merita, senza turbative politiche. Ciò a tutela della legalità nel nostro Comune, i cui amministratori avevano chiuso la campagna elettorale nel nome di Falcone e Borsellino.

Ps l' incontro tra i dirigenti degli Aquilotti e l' altissimo amministratore sarebbe avvenuto in Comune il 29 agosto, cioè il giorno dopo il 28 e cosa è accaduto il 28 lo sanno bene il Rup, i commissari...e i politici

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