LENTELLA – I lavoratori della Laterlite oggi attendono buone notizie da l’Aquila, dove una delegazione lentellese oggi parteciperà alla riunione dei capigruppo e della commissione Sviluppo economico della Regione Abruzzo. È questa la soluzione uscita fuori ieri dalla partecipata assemblea nel Municipio del piccolo comune del Vastese. Numerosi i dipendenti e i lavoratori accorsi che ascoltano anche da fuori, dove sono state posizionate due altoparlanti. Numerosi, però, anche i rappresentanti istituzionali. C'erano – fra gli altri – il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, l’assessore dello stesso ente Tonino Marcello, i consiglieri regionali Prospero e Menna, la senatrice del Pd Maria Amato, i sindaci del territorio e vari esponenti politici. Il senatore del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi, non ha potuto partecipare, ma ha mostrato interesse per l’argomento facendo intervenire due suoi collaboratori, così come Giovanni Legnini.
DISPONIBILITÀ A RIVEDERE PROGETTO – Carlo Moro, sindaco di Lentella, ha aperto la tavola rotonda con un appello alle istituzioni presenti per la salvaguardia di uno stabilimento presente da decenni sul territorio che rischia di chiudere pur non essendo in crisi. Forte la chiusura dell'intervento: «Mai avremmo immaginato che dopo 60 anni dall'eccidio di Lentella potesse esserci da condurre un'altra battaglia in difesa del lavoro».
Gli fa eco Giandomenico Giovannini che scende poi nei dettagli dei prossimi step aziendali. Da metà luglio le scorte di argilla fresca saranno razionate. Il rischio, secondo il presidente Laterlite, è lo spegnimento del forno che, spesso, è irreversibile. La richiesta della società è un sblocco a breve della situazione. Questo potrebbe voler dire anche ridimensionare il progetto.
«Siamo disponibili a chiedere una cava più piccola – ha spiegato Giovannini – con la consapevolezza però che a breve dovremo nuovamente chiedere un ampliamento. Le aziende fanno investimenti nel breve e medio termine e alcuni nostri clienti ci stanno già chiedendo se devono trovare un altro fornitore. I tempi della burocrazia non sono compatibili con i tempi dell’industria».
LA PROPOSTA DI MENNA – È il consigliere regionale Tonino Menna a proporre l’incontro della delegazione in corso in queste ore. Da più parti c’è la coscienza che la decisione del Via è di carattere tecnico, ma anche politico. I rappresentanti della Laterlite e alcuni membri del Comune e dei sindacati esporranno la situazione alla commissione regionale presieduta dal sansalvese Nichi Argirò (ieri impegnato altrove, ma interessato alla situazione). Prospero ha poi proposto di incontrare a breve anche il comitato Via presieduto da Sorgi.
«AMBIENTALISMO ILLUMINATO» – Al centro della discussione non c’è solo la Laterlite, ma anche i progetti spesso osteggiati dai comitati in difesa all'ambiente. La senatrice del Pd Maria Amato in questo senso lancia un appello: «Dobbiamo dire “no” all’ideologizzazione dell’ambiente. Non c’è ambiente senza uomo e non c’è uomo senza lavoro. Oggi c’è bisogno di un ambientalismo illuminato. Bisogna guardare al Nord Europa dove la convivenza tra lavoro e ambiente va avanti da anni. Le soluzioni ci sono e vanno trovate con l’innovazione tecnologica e la ricerca. Il comitato Via deve aiutare le aziende che presentano progetti anche in questo senso».
Nella stessa direzione sono gli interventi di Angelo Pollutri e Tiziana Magnacca. Il sindaco di Cupello incalza: «Nessun amministratore vuole avvelenare e ammazzare le persone. Oggi se uno di noi difende qualche progetto subisce la gogna mediatica. Io vengo da una recente bocciatura di un impianto eolico a Cupello. I progetti “non sostenibili” non vanno bene, quelli sostenibili neanche. Ci dicano cosa fare. I nostri padri sono riusciti a far convivere tutto, noi facciamo le guerre di religione».
Il primo cittadino sansalvese si rivolge al collega lentellese: «Siamo con te in questa battaglia. Bisogna incontrare l’architetto Sorgi. Quello del Via è un preavviso di diniego e secondo me ci sono strade per arrivare a una approvazione. Io penso che consentire l’ampliamento nel rispetto delle leggi non significa essere contro l’ambiente. Anche il presidente Chiodi dovrebbe incontrare e confrontarsi con i lavoratori».
MARIOTTI CI RIPENSA – Nelle prime file della platea c’era anche Giovanni Mariotti, consigliere provinciale di Sel che in passato aveva sollevato qualche dubbio sulla regolarità delle emissioni della Laterlite. Nei giorni scorsi ha visitato l’impianto e ha mutato il proprio parere: «Su invito del vicepresidente Beldì, ho visitato nei giorni scorsi l’impianto e mi sono liberato da un’atavica concezione di ciò che è quel sito».
Anche Arnaldo Mariotti e Camillo D’Amico hanno visitato lo stabilimento. Quest’ultimo invita alla sollecitudine i propri colleghi: «Soluzione da prendere con urgenza, quindi evitiamo di prenderci le vacanze».
La folta rappresentanza istituzionale, in definitiva, ha instillato nei lavoratori e nell’azienda un cauto ottimismo, ma solo dopo l’incontro in Regione si saprà se questo è motivato. All’orizzonte (domani), senza certezze, resta ancora la ferma volontà dei lavoratori di bloccare a oltranza la statale Trignina.