Il colpo che ha dato il via alle indagini è stato quello perpetrato nello scorso mese di aprile a Gissi: una grande quantità di cavi elettrici era stata rubata da una centrale fotovoltaica.
È iniziata da quell'episodio l'indagine dei Carabinieri della Compagnia di Vasto - dal nome Oro rosso - che ha portato allo smantellamento di un'organizzazione criminale specializzata nei furti negli impianti solari. La sua base era nell'hinterland di San Severo, ma operava in Abruzzo, nelle provincie di Chieti e Pescara.
Dopo il colpo di Gissi i Carabinieri hanno ricostruito i movimenti della banda attraverso i tabulati telefonici scoprendo così che i sospettati erano presenti sul luogo anche nei giorni precedenti al furto. Evidentemente i tre della banda - tutti di origine rumena - erano a Gissi per un sopralluogo per preparare al meglio l'operazione.
I militari hanno accertato la presenza dei cittadini rumeni facenti parte dell'organizzazione anche in tutti gli altri casi di furti in impianti fotovoltaici. Come spiegato dagli stessi Carabinieri: «Di conseguenza sono state richieste ed ottenute, dall’autorità giudiziaria competente, intercettazioni telefoniche che supportate da attività di riscontro come pedinamenti, sequestri di materiale e arresti in flagranza di reato, hanno permesso di delineare in maniera precisa le responsabilità e consentire l’identificazione degli indagati. Le investigazioni hanno inoltre evidenziato che gli odierni arrestati avevano creato un gruppo criminale ben organizzato ma soprattutto esperto nel settore, in grado di operare su linee elettriche Enel ad alto voltaggio. In particolare, in un furto avvenuto nella centrale fotovoltaica di Scerni, lo scorso aprile, le immagini registrate dal circuito di videosorveglianza hanno mostrato come ogni componente della banda, durante il furto, avesse compiti ben precisi e si muovesse con estrema professionalità e sicurezza».
Il territorio coinvolto dalle attività della banda sorprende per vastità : Gissi, Furci, Monteodorisio, Fresagrandinaria, Tufillo, Dogliola, Scerni e Ortona nella provincia di Chieti e Penne nella provincia di Pescara. I furti finora accertati hanno causato danni patrimoniali per oltre 300mila euro.
In uno degli ultimi furti il comune di Dogliola è rimasto 24 ore al buio a causa dell'asportazione di circa 2 chilometri di cavi elettrici. In quel caso la refurtiva fu recuperata e riconsegnata all'Enel.
Gli inquirenti hanno accertato che a capo dell'organizzazione criminale c'erano Pistol Bogdan e Calin Alexandru che individuavano gli obiettivi e organizzavano l'operazione dividendo i compiti tra i vari componenti della banda.
Questa mattina i Carabinieri della Compagnia vastese, su richiesta del Dott. Giancarlo Ciani della locale Procura che ha coordinato le indagini, hanno eseguito, insieme ai colleghi dell’Arma di Foggia, 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei già citati Pistol Bogdan e Calin Alexandru (entrambi 36enni) e un terzo cittadino rumeno, Cristia Gheorghe di 44 anni.
Dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di rame.
• Il colpo fallito a Fresagrandinaria
• Il colpo di Dogliola