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E’ SCOMPARSO NICOLA VERNA

La Città di San Salvo ed il territorio gli devono molto

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Se n’è andato all’ età di sessantasette anni, Nicola Verna, professore e storico del movimento operaio e contadino. Era ricoverato all’ ospedale di Chieti, dove la notte scorsa ha smesso di battergli il cuore, dopo alcune settimane di coma a seguito di una irreversibile emorragia celebrale.

La Città ed il territorio gli devono molto, perché con il rigore dello storico, pur non abitando nel vastese, si è occupato della ricostruzione scientifica delle lotte contadine di San Salvo in un ampio arco temporale che va dal 1867 al 2006.

Da studioso di fenomeni storici legati al lavoro, Verna sapeva che quelle lotte sono state delle variabili economiche fondamentali nello sviluppo di questo territorio. Non si può comprendere perché San Salvo sia oggi la sesta città della provincia di Chieti o anche perché l’area che va dal Sangro al Trigno sia la prima per Pil in tutta la Regione se non si studiano le lotte dei contadini poveri del secondo dopoguerra: quelle di San Salvo e Lentella per il pane ed il lavoro, quelle di Cupello per l’utilizzo in loco del metano, quelle di Atessa e Paglieta contro gli insediamenti chimici ed inquinanti nella cosiddetta “Valle della morte”. Né si può comprendere lo sviluppo del terziario avanzato in Città, che negli anni ottanta del secolo scorso ha utilizzato i redditi combinati di industria ed agricoltura, grazie agli insediamenti di Siv e Marelli e la commercializzazione delle pesche. E quest’ ultima non avrebbe dato gli utili che ha dato senza i processi cooperativistici (Cooperative Gargheta, San Vitale ed Eurortofrutticola, poi fusesi per incorporazione) derivati da quelle lotte.

Nicola Verna ha “riannodato” tutto questo processo storico, sociale ed economico, con indagini qualitative ed interviste ai testimoni chiave e con il recupero e la pubblicazione dei documenti archiviati al Tribunale di Vasto ed al Comune di San Salvo (al tempo in cui era sindaco suo cognato Gabriele Marchese). Ne è scaturita una importante ed organica pubblicazione, editata dall’ Ires Cgil nell’ abito della Collana “La storia siamo noi”, a cui si è ispirato il Comitato per la celebrazione del settantesimo anniversario delle lotte contadine del Bosco Motticce, che, non a caso,  ha voluto prendere lo stesso nome del titolo del suo libro: Il Bosco e la bandiera.

Quelle lotte, gli arresti, le denunce, le gioie, le delusioni, il gesto eroico del deputato Corbi sono ancora  nell’ immaginario collettivo della Città, ma per lo più come memoria orale e racconto “mitologico” che si trasferisce di generazione in generazione; rischiavano di arrestarsi alla quarta generazione, perché, come tutti sanno, i bisnonni difficilmente possono “raccontare” ai nipoti. Grazie a Nicola non solo la quarta generazione di oggi, ma anche le successive potranno fare studi, ricerche e comparazioni di storia economica su un testo scientifico, su cui, peraltro, i ragazzi delle Scuole superiori locali già stanno lavorando ed avranno delle Borse di studio, che a questo punto sarebbe giusto intestare proprio a Nicola Verna.

Nicola ha dato tanto a questa Città, rafforzandone la sua identità (basata sui sacrifici del dopoguerra e sulle idee di organizzazione industriale e cooperativa, da essi derivanti). Non ha chiesto nulla in cambio e se n’è andato in silenzio, come era nel suo stile. Ora siamo noi a non dover dimenticare i suoi insegnamenti di storico e di persona vicina ai più poveri che lottano per emanciparsi.

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A Mariella, Ludovica e Gabriele le più sentite condoglianze della Redazione del Trigno.net

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