Un articolo pubblicato il 6 marzo su Nordesteconomia firmato da Gianni Favarato è motivo di apprensione perché parlando della Pilkington che ritira il progetto su Marghera e rinuncia agli incentivi informa pure che nello stabilimento della Pilkington di San Salvo (Chieti) sarà presto chiuso un forno, con un esubero di lavoratori da ricollocare.
All’indomani dell’ammissione agli incentivi del ministero dello Sviluppo Economico per progetti di ampliamento e riqualificazione aziendale nell’Area di Crisi Complessa di Venezia, salta l’investimento di oltre 7 milioni di euro – a cui si sarebbero aggiunti oltre 3 milioni di mutui agevolati dallo Stato – previsto per realizzare un nuovo magazzino in un’area da bonificare all’interno dello stabilimento della Pilkington spa di Porto Marghera.
La multinazionale giapponese Nsg, che controlla Pilkington spa., ci ha ripensato. La direzione aziendale ha fatto sapere alla rappresentanza sindacale unitaria che la decisione dei vertici di Nsg di bloccare molti degli investimenti previsti è stata causata non solo dell’incertezza dei mercati in temi di pandemia, ma anche della “esiguità” degli incentivi pubblici, 3.736.743 euro di mutui agevolati, a fronte dei 7.231.487 euro di investimento del stessa azienda per bonificare un’area interna allo stabilimento e costruire un nuovo magazzino.
Il ritiro del progetto di riqualificazione dello stabilimento veneziano, che era stato ammesso agli incentivi previsti dal bando del 2019, è annunciato nel sito di Invitalia, l’Agenzia Nazionale per l'Attrazione degli Investimenti e lo sviluppo d'impresa controllata dal ministero dello Sviluppo Economico.