RICORDO DI MICHELE MACCHIAROLA
La morte di Michele Macchiarola mi mette tanta tristezza e mi provoca dolore come e più per la perdita di un fratello. Infatti era un fratello, anzi un Compagno ed allora mi affiorano alla mente ricordi di vita vissuti insieme in momenti in cui la militanza nel sindacato ed ancor più nel partito ti coinvolgeva in modo totale. Michele era il punto di riferimento in assoluto nel Consiglio di fabbrica della SIV, io nella Magneti Marelli mi occupavo più del partito, anche quando venivo eletto nel Consiglio di fabbrica.
Era la seconda metà degli anni ’70 ed io arrivai a San Salvo trasferendomi dalla Fiat di Bari alla Magneti Marelli. Il Partito era il P.C.I. di Enrico Berlinguer, il responsabile lavoro ed economia era l’on.Gianfranco Borghini ed i luoghi di lavoro e le fabbriche in particolare erano i campi di battaglia delle idee e per i diritti. Per il partito comunista affermare che la politica non si doveva fermare ai cancelli delle fabbriche era il principio da affermare, fabbrica per fabbrica, la controparte naturalmente era la Democrazia Cristiana che aveva canali privilegiati nell’azione azione per affinità con le direzioni aziendali, noi invece lo spazio dovevamo conquistarcelo a petto nudo o come si direbbe oggi, mettendoci la faccia.
In questa azione politica facemmo tandem Michele ed io: in Magnete Marelli si era costituita la sezione di fabbrica del P.C.I. “ Giuseppe Di Vittorio” di cui io divenni segretario; in SIV una vera sezione di partito non c’era, ma si facevano le tessere e Michele era l’autorevole referente.
Michele era molto più bravo di me, ma era molisano, per cui nel 1979, quando in Abruzzo si pose l’esigenza di candidare nelle liste del P.C.I. un rappresentante delle fabbriche, toccò a me che tornavo da un corso di quattro mesi alle Frattocchie, la candidatura alla Camera dei Deputati e, l’anno dopo l’elezione al Consiglio Regionale.
La cosa straordinaria? Michele non è mai stato geloso del mio percorso politico istituzionale che come si dice, capita quando si combinano le una serie di condizioni favorevoli.
Quindi abbiamo continuato a lavorare insieme e per la stessa causa( la difesa dei lavoratori e dei loro diritti) fino a quando è rimasto in fabbrica ed anche dopo il suo pensionamento su altri settori ma sempre nel campo dello sviluppo e del lavoro. Un momento alto del nostro impegno e collaborazione fu la costruzione del Convegno nazionale del vetro piano tenuto a Vasto il 23 e 24 Aprile del 1982. Con questo evento, il P.C.I. dettò la linea per il rilancio della SIV e dell’intero settore del vetro. Ricordo i tanti viaggi a Roma per acquisire informazioni utili all’elaborazione di una proposta adeguata. Le conclusioni furono tratte da Gianfranco Borghini ed Il P.C.I. dall’opposizione dettò la linea per impedire il collasso della SIV.
Altro momento alto della nostra collaborazione fu la lotta per impedire che la SIV istallasse un FLOAT ad Elferrol in Spagna, perché a nostro avviso questo avrebbe danneggiato irreparabilmente il sito di San Salvo. Invece accogliemmo favorevolmente l’insediamento SIVESA di Sagunto svolgendo un ruolo attivo dal versante che noi dovevamo presidiare: Ospitammo a San Salvo alcuni lavoratori dirigenti sindacali e della Ischierda Unida, perche oltre alle tecnologie dovevamo esportare le relazioni sindacali ed i diritti conquistati qui da noi. Andammo più volte a Sagunto e ricordo con piacere le notti passati a discutere con i compagni spagnoli che, come è noto, non erano molto malleabili. Da qui nacque una splendida amicizia con Josè Espinosa, un carissimo compagno di Sagunto purtroppo anch’esso scomparso e con le rispettive famiglie.
In questo momento triste, tanti ricordi mi si accumulano alla mente, tutti belli, tutti ricchi di umanità nello spirito vero dei compagni. Nei miei ricordi di tanti anni, delle tante lotte e delle tante iniziative politiche e sindacali, Michele Macchiarola siederà sempre a capotavola. Addio Compagno, che la terra ti sia lieve. Un abbraccio fraterno alla tua famiglia.