Partecipa a IlTrigno.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

LA NOVITÀ DEL COMITATO CONTRO IL FORNO CREMATORIO E LA CORAGGIOSA ANTONIA

L'editoriale di Ods

Condividi su:

Ho partecipato alla conferenza stampa indetta dal Comitato contro la realizzazione del forno crematorio a San Salvo ed ho ascoltato attentamente ciò che Antonia Schiavarelli e Pierluigi Ortolano hanno detto e ho letto le carte che ci hanno messo a disposizione.

Ne ho dedotto che questa "azione sociale" di lotta contro il forno crematorio è destinata ad avere effetti positivi, che vanno oltre il merito della questione in sé. Auspico naturalmente che il forno non si faccia (non ne vedo tutta questa esigenza), ma quand' anche si facesse è altamente positivo per l' agibilità democratica di San Salvo che sia nato questo Comitato, per le ragioni che dettaglio di seguito:

1) Dieci persone (di varia estrazione culturale e sociale) hanno deciso di diventare un soggetto giuridico, cioè un Comitato (previsto dall' Ordinamento), che lotta contro un atto amministrativo, altrimenti destinato ad avere effetti per molti decenni (il forno è programmato per durare oltre l' orizzonte della nostra stessa vita);

2) queste persone si sono formalmente associate per studiare carte, verificare determine, osservare piani, impugnare delibere, raccogliere firme ed adesioni, puntando addirittura ad un grande fatto di democrazia diretta: il referendum per far decidere 20.000 cittadini e non 17;

3) sia che il referendum possa essere indetto (e sarebbe il primo della nostra storia amministrativa) e sia che non possa essere fatto (VISTO CHE TANTO QUELLI DI PRIMA QUANTO QUELLI DI ADESSO NON HANNO FATTO I REGOLAMENTI ATTUATIVI), resta merito di questo Comitato aver scoperchiato la trasversale pentola della incoerenza partitocratica;

4) aver presentato Osservazioni formali ad un piano urbanistico (quello cimiteriale, in questo caso) genera ex lege la risposta (positiva o negativa) in Consiglio. Negli ultimi piani (sia per Piani presentati da quelli di prima, che da quelli di adesso) gli "osservanti" erano stati sostanzialmente i confinanti. È la prima volta che si "osserva" per ragioni civiche, benché se ne abbia interesse legittimo;

5) per quanto l' azione fondante sia di opposizione tecnica e giuridica alla realizzazione del forno, il Comitato è comunque un soggetto mobilitante, alla ricerca di cittadini sensibili che esprimano dissenso. QUINDI esso è destianato a generare un dibattito ed un confronto pubblico, che dovrebbe stimolare riflessione e coinvolgimento popolari, fonti di cittadinanza attiva (che da qualche lustro si è persa in Città e forse non solo in Città).

^^^^^^^^^^

Come si è arrivati a questo fatto così innovativo ed importante ? 

Sicuramente i fondatori del Comitato hanno senso civico, perché non si sono accontentati di essere contrari a chiacchiere, ma  hanno voluto esercitare il loro diritto di impugnare gli atti della P. A., cosa che da noi è una novità...almeno da una ventina di anni a questa parte. 

Tuttavia, va detto, per onestà intellettuale che la "contrarietà dei contrari" si è concretizzata quando essa si è incontrata con la tenacia di una donna coraggiosa: Antonia Schiavarelli. La quale è una tosta che se si mette in testa una cosa la fa (io lo so bene, perché è anche una mia collega in giornalismo). 

Ebbene Antonia (io la chiamo Antonella) ci ha messo la faccia, ha chiamato i contrari (battendo sul tempo le "potenti che chiamavano per dissuadere"), ha fatto accesso agli atti, si è messa in contatto con altri Comitati contro i forni crematori e adesso sta coinvolgendo giovani e anziani, uomini e donne, elettori di destra e di sinistra, residenti vicini e lontani dal forno. 

Forse lo fa perché sulla sua pelle ha privato cosa voglia dire ammalarsi di malattie generate anche dall' inquinamento, forse lo fa perché sa bene che i giornalisti sono  "il came da guardia del potere", forse lo fa perché ama mantenere anche una sua autonomia intellettuale, cosa che ha meritoriamente fatto quando il marito era potente, senza farsi raccomandare e piazzare in posti che oggi occupano comodamente sue coetanee anche meno scolarizzate di lei.

Ma non voglio nemmeno saperlo perché Antonella è il primus inter pares di questo Comitato;  voglio invece dire che fa bene a farlo. Anzi fanno bene tutti i membri del Comitato ad impegnarsi per una causa giusta che produrrà dibattito democratico. Del resto, in democrazia si fa cosi: quando uno non è d' accordo su una cosa deve lottare con ogni mezzo che l' Ordinamento giuridico-costituzionale gli mette a disposizione. 

 

 

Condividi su:

Seguici su Facebook