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La dura crisi pandemica e un nuovo futuro da costruire più equo e solidale.

A cura di Mario Codagnone

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Mentre la pandemia non accenna a placarsi in Italia e in Europa, anche la grande speranza del vaccino continua a trovare ostacoli nel suo cammino; ritardi ingiustificabili, logiche di mercato sui brevetti, interruzioni sul vaccino AstraZeneca. Si è sviluppato una forte sensibilizzazione su questi temi, ma non è bastato.

Dobbiamo rimettere al centro della Sinistra, del Centrosinistra un progetto comune che abbia come obiettivi la giustizia sociale e ambientale, le libertà e i diritti civili per combattere le diseguaglianze, il surriscaldamento globale e ogni forma di discriminazione e violazione dei diritti umani. È necessario parlare alla testa e al cuore dei cittadini per costruire un nuovo progetto di società ed uscire da questa brutta situazione:

" vaccino bene comune, sanità e scuola pubblica e gratuita, patrimoniale e progressività fiscale, reddito minimo e dignità e sicurezza del lavoro, contrasto ai cambiamenti climatici e tutela dei beni comuni, ridurre le diseguaglianze"    ( N. Fratoianni segretario Sinistra Italiana)

Sospendere la titolarità dei brevetti sui sieri e sui farmaci anti Covid per immunizzare il più rapidamente possibile tutta la popolazione mondiale. Puntare sulle professioni sanitarie riconoscendone il valore. Tornare alla titolarità del pubblico e dello Stato nella tutela della salute( Rosy Bindi ex ministro della salute).

Siamo in ritardo con i vaccini. Mancano i vaccini anche in un paese come il nostro, che per decenni è stato all'avanguardia nella produzione dei farmaci, ha perso una parte di questa capacità. Forse perché gli investimenti in ricerca scientifica e innovazione nei decenni precedenti hanno segnato il passo e oggi ci si è svegliati  arretrati e in ritardo. Ma nel ritardo della campagna vaccinale c'è dell'altro. Troppe divisioni, ogni regione sembra andare per conto proprio. È stata fatta una scala di priorità dei soggetti da vaccinare molto differenziata.Anziani in attesa di una chiamata che non arriva e costretti a rimanere isolati da tutti, mentre giovani hanno ricevuto la prima e qualche volta anche la seconda dose.

Poi ci sono le diseguaglianze tra paesi ricchi, meno ricchi e poveri. Bisogna che i vaccini siamo resi disponibili per tutti e ovunque, non solo per giustizia ed equità; se la popolazione dei paesi poveri non è vaccinata, può partire una variante che torna ad infettare la popolazione dei paesi più ricchi. 

Il personale sanitario italiano è stato candidato al premio Nobel per la pace. È una cosa importante. Ci si deve rendere conto che la carenza di personale è la carenza più grave del nostro SSN. Questa situazione va al più presto migliorata. Cosi come vanno rafforzati e resi esigibili tutti i beni comuni del nostro paese, a cominciare da quello dell'acqua.

 

 

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