Addebitare il fenomeno (tutto da dimostrare) della mancanza di personale nel settore turismo/ristorativo /alberghiero.. al reddito di cittadinanza significa implicitamente ammettere che in molti posti i datori di lavoro offrono salari bassi, contratti stagionali e condizioni (quando i contratti vengono offerti, cosa non scontata, vista l'altissima percentuale di nero) poco convenienti.
É evidente infatti che nessuno rinuncerebbe a uno stipendio di 1500 euro con un contratto a tempo indeterminato per incassarne 480.
In altre parole significa ammettere che la qualità del lavoro in molte regioni é ancora molto bassa: se un effetto positivo ha avuto il rdc (pur tra le sue mille contraddizioni) forse é stato quello di mettere al centro la "dignità " della persona, svincolandola dal ricatto occupazionale.
Forse é l'ora di smetterla con la retorica del Sud o centro Sud che non vuole lavorare e iniziare affrontare seriamente il problema della precarietà e della sottoccupazione..