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PIETRABBONDANTE NEL 773 FU DISTRUTTA DA CARLOMAGNO?

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Qualche tempo fa ho riaperto la questione della venuta di Carlomagno a S. Vincenzo al Volturno e dell’assedio del Castello di Tuliverno, oggi Triverno, che è una frazione dell’odierna Pozzilli.

Ultimamente Domenico Caiazza nel suo saggio sulle Vie Francigene nell’Italia Meridionale (2019) ha ribadito la correttezza delle citazioni del Chronicon Vulturnense sostenendo che che la notizia riportata da Giovanni Villani sulla conquista di Tuliverno è assolutamente corretta.

Così come era stato affermato convintamente da Gennaro Morra nell’insuperata Storia di Venafro del 2000..

Ritorno sulla citazione di Giovanni Villani (Firenze, 1280 – Firenze, 1348)(G. VILLANI, Croniche, I, 2, XIII, Trieste 1857, p. 37) perché riferisce anche della distruzione di Lacedonia:."(Carlomagno) confermò a la Chiesa ciò che Pipino suo padre l’avea dotato; e oltre acciò dotò la Chiesa del ducato di Spuleto e di Benivento. E nel regno di Puglia ebbe più battaglie contro a’ Longobardi e ribelli di santa Chiesa, e assediò e distrusse la città di Lacedonia ch’è in Abruzzi tra l’Aquila e Sermona, e assediò e vinse TULIVERNO IL FORTE CASTELLO a l’entrare di Terra di Lavoro, e più altre terre del Regno che teneano ribelli di santa Chiesa, e tutti gli sottomise a sua signoria.".La notazione di Villani, che non cita la fonte dell’informazione, riporta, dunque un’altra importante notizia che è stata sempre sottovalutata, perché, essendo considerata falsa la notizia principale, è stata considerata falsa anche quella accessoria..Villani riferisce che Carlomagno nel 775, scendendo nella valle del Volturno, avrebbe assaltato anche una sconosciuta Lacedonia: “ … assediò e distrusse la città di Lacedonia ch’è in Abruzzi tra l’Aquila e Sermona…”..Il riferimento è certamente confuso, ma vi sono due punti sicuramente importanti: Lacedonia si troverebbe tra Aquila e Sulmona (Sermona)..

A QUALE CITTA’ CORRISPONDE LACEDONIA?.

E’ a tutti nota la polemica sulla individuazione di Aquilonia (AKUDUNNIAD in lingua Osca) dove avvenne la battaglia disastrosa a conclusione della terza guerra sannitica.Nel passato c’è stato qualcuno che identificò la città sannita con la Lacedonia in provincia di Avellino.Ipotesi non più sostenuta da alcuno.

Nel secolo scorso sono state avanzate le ipotesi più disparate e Aquilonia è stata spostata con una certa disinvoltura da una parte all’altra della Penisola.

Da vari punti del Molise, del Lazio, della Campania..Personalmente non ho dubbi nel ritenere che Aquilonia sia Pietrabbondante.

Da 30 anni sto argomentando l’ipotesi.

https://www.francovalente.it/.../perche-presso-il-teatro.../

Quando nel XIV secolo Villani scriveva le sue Croniche a nessuno interessava sapere dove si trovasse Aquilonia e se Aquilonia corrispondesse all’antica Aquilonia. Certamente è singolare che lo storico toscano riportasse i nomi di due località che non risultano in nessun dei codici medioevali che ci sono pervenuti.

Tuliverno e Lacedonia sono nomi troppo particolari perché si possa sostenere ritenere che Villani li abbia inventati. E’ più probabile che si tratti di una delle tante cronache di cui si è perso il documento originale quando la stampa non era stata ancora inventata.

Nonostante la vaghezza della citazione di Villani, Lacedonia si pone comunque decisamente verso i confini tra Abruzzo e Molise.

Se è vera la fonte delle informazioni utilizzata da Giovanni Villani, diventa interessante la notizia che Carlo Magno nel suo viaggio di avvicinamento alla Valle del Volturno avrebbe distrutto anche la città di Lacedonia.

Si tratta a questo punto di riaprire la vertenza sulla localizzazione dell’antica Lacedonia che, comunque si voglia localizzare, tutti identificano con l’Aquilonia della sconfitta sannita.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE LA CITAZIONE DEL VILLANI?

La notizia riportata da Villani attesta dunque due cose.

La prima che Carlomagno avrebbe distrutto Lacedonia-Aquilonia.

La seconda che Pietrabbondante all’epoca di Carlomagno ancora conservava la radice del suo nome di AKUDUNNIAD, che è lo stesso di Lacedonia.

Solo dai primi decenni del nuovo Millennio, con il dominio dei Borrello, Pietrabbondante prenderà il nome attuale, mentre le comunità limitrofe, come ho sostenuto dal 1989, continueranno a chiamarla “la città di Catunzia”, ovvero la città di AKUDUNNIAD.

Questa considerazione, apparentemente secondaria, rimette in discussione tutte le teorie sulla nascita dell’incastellamento del Molise.

Specialmente quelle che sostengono che i castelli molisani sarebbero tutti successivi all’invasione saracena dell’881.

 

 

 

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