Il candidato del centrosinistra Francesco Menna è laureato in giurisprudenza e segretario comunale in aspettativa;
Il candidato del centrodestra Guido Giangiacomo è laureato in giurisprudenza ed avvocato;
Il candidato civico Alessandra Notaro è laureata in giurisprudenza e giudice di pace emerito;
Il candidato pentastellato Dina Carinci è laureata in giurisprudenza e Dsga al Liceo classico;
Il candidato civico Angela Pennetta è laureata in giurisprudenza ed avvocato.
E volendo “abbundare” potremmo dire che anche il candidato vice sindaco (per ora l’unico comunicato) Alessandra Cappa è laureata in giurisprudenza ed avvocato.
Sembra quasi che si voti per l’Ordine degli avvocati più che per il Comune…ma è casuale che tutti i sindaci aspiranti e designati di Vasto siano dottori in giurisprudenza ?
Nell’ immediato secondo dopoguerra i sindaci erano per lo più maestri di scuola: la maggioranza della popolazione era analfabeta o aveva solo la licenza elementare. Per cui il sindaco diplomato – insegnante sapeva quanto meno leggere le carte ed era una risorsa per il Comune.
Negli anni settanta – ottanta del secolo scorso i sindaci erano per lo più geometri (o tecnici): non si avevano i vincoli europei; mutui e finanziamenti venivano concessi a gogò e le opere pubbliche (belle e brutte) proliferavano. Per cui il sindaco tecnico sapeva leggere un progetto, individuare un’area edificabile, colloquiare con la Cassa Depositi e Prestiti e con le Ditte ed era una risorsa per il Comune.
Oggi… avvocati e dottori in legge…