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VASTO È AUTOCENTRICA.

Dura accusa del Forum Civico Ecologista

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Lunedì 13 settembre è ripartito l'anno scolastico, e i problemi legati alla mobilità, più e più volte denunciati lo scorso anno, si sono prontamente ripresentati, puntuali più che mai. Autovetture parcheggiate ovunque: non solo in divieto di sosta, ma persino su marciapiedi, sulle strisce pedonali, sulle fermate dei bus, finanche sulla corsia riservata alla polizia stradale in Via Bachelet e sulle bike lane della Circonvallazione. Tutto questo, oltre che rappresentare la più vecchia e superata forma di mobilità, rappresenta la massima espressione dell'insostenibilità non soltanto ambientale, ma anche sociale ed educativa.

Il 29 ottobre 2020 abbiamo partecipato ad un incontro in Comune convocato dall'assessora Paola Cianci, e proprio in quell'occasione si faceva sfoggio di un'apparente città all'avanguardia in tema di mobilità sostenibile grazie al Biciplan e alle corsie ciclabili. Ma quelle promesse, come purtroppo spesso accade, sono rimaste solo sulla carta: dei preannunciati 10 chilometri di bike lane, sono state realizzate solo le corsie ciclabili lungo la Circonvallazione (aggiungendo però parcheggi per le autovetture!), delle case avanzate agli incroci semaforici nemmeno l'ombra, delle strade scolastiche promesse non si è nemmeno più accennato.

Proprio sulle strade scolastiche, fondamentali strumenti per la sicurezza degli alunni e delle alunne e di facile, semplice ed immediata realizzazione (ormai largamente usate in centinaia di città italiane), avevamo chiesto l'intervento dell'Amministrazione comunale con una lettera indirizzata al sindaco e all'assessora il 21/10/2020, ma ad oggi, nonostante le rassicurazioni dell'assessora proprio durante l'incontro anzidetto, e nonostante i mesi estivi che sarebbero dovuti essere stati impiegati per progettare le strade scolastiche, queste non sono state realizzate. Inoltre, delle poche rastrelliere installate, nessuna è stata apposta difronte agli ingressi scolastici. Paradossale per una città che si fa vanto della bandiera di Comune ciclabile (dove? Come? Perché?).

Vasto, checché se ne dica, è una città indietro in tema di mobilità sostenibile, una città che non riesce andare oltre quelle politiche vecchie, superate e irragionevoli in ambito di mobilità: è, insomma, una città insicura per pedoni, ciclisti, diversamente abili e più ingenerale per i più deboli; una città autocentrica che applica politiche di incentivo all'utilizzo dell'automobile privata come mezzo principale, laddove disincentiva, nei fatti, l'utilizzo di mezzi sostenibili non garantendo servizi giusti per chi decide di muoversi a piedi, in bici e/o in micromobilità. Nei fatti, quella dell'assessora Cianci, è una politica della mobilità sostenibile che non c'è, ma fatta di annunci e di promesse che restano solo sulla carta, certamente spendibili per questioni di visibilità e di propaganda dell'apparenza, ma che non apportano innovazioni alcune a Vasto. Le nostre sono richieste semplici e chiare alla futura Amministrazione comunale, qualunque essa sia: 1) realizzare subito, immediatamente, le corsie ciclabili; 2) portare a termine il biciplan; 3) realizzare le strade scolastiche, ormai imprescindibili per la sicurezza di alunni e alunne. Ulteriore tempo da perdere non c'è.

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