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70 anni fa i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale nella vallata del Trigno

Centinaia le vittime nei piccoli comuni del Vastese

a cura della redazione
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70 anni fa le popolazioni del medio e alto Vastese pagarono un alto tributo di sangue nella battaglia della Seconda Guerra Mondiale che coinvolse la linea del Trigno, ribattezzata dai tedeschi 'Barbara-Stellung'.
I combattimenti si concentrarono tra il 2 e il 4 novembre 1943 con le forze alleate (composte soprattutto da giovani soldati di origine indiana) che cercavano di risalire il fronte spingendo a nord le truppe naziste. 

Quando il suono dell'artiglieria cessò e la battaglia si spostò nella valle del Sangro, sul terreno restarono inermi centinaia di civili. I piccoli comuni del Vastese furono sconquassati da interminabili giorni di combattimento e pesanti bombardamenti. 
A ricostruire dettagliatamente quanto accaduto è stato lo studioso sansalvese Giovanni Artese, autore de La guerra in Abruzzo e Molise 1943-44, che ha stimato, sui dati raccolti durante il suo studio:

25 morti a Celenza, 4 a Dogliola, 10 a Fresagrandinaria, circa 4 a Lentella, circa 35 a San Salvo, circa 30 a Vasto, più di 130 a Cupello, 10 a Furci, 1 a Palmoli, 11 a Carunchio, circa 2 a Roccavivara, circa 4 a Montefalcone, circa 9 tra Montemitro e San Felice, 11 ad Acquaviva, circa 10 tra Mafalda e Tavenna e 20 a Montenero di Bisaccia.
Comprendendo anche le vittime dell’alto Trigno, le due settimane di guerra (il cosiddetto “passaggio del fronte”) avevano provocato in totale la morte di circa 400 civili, in gran parte a seguito dei bombardamenti aerei alleati e in parte minore per fuoco di artiglieria, per mine antiuomo e anticarro o per aver violato gli ordini delle forze tedesche. Da due a tre volte (dunque in circa 1.000) è stimabile il numero dei feriti.

Tra le forze combattenti complessivamente si stimano oltre 600 vittime (alle quali va aggiunto un alto numero di feriti).

Artese ricostruisce lucidamente l'orrore di quei giorni e di quelli successivi al passaggio del fronte, quando il terribile 'spettacolo' di morte e distruzione si parò davanti ai supersiti. In questo passaggio la drammatica situazione di Tufillo:

A Tufillo, i morti nei combattimenti dei giorni precedenti giacevano ancora insepolti. Nelle contrade Capotruto e Collepizzuto, dove gli scontri erano stati particolarmente cruenti, anche corpo a corpo, decine di cadaveri di soldati indiani giacevano sul terreno insieme ad alcuni cadaveri di tedeschi. A Capotruto, ai primi civili accorsi, si offrì una scena orrenda. I caduti indiani erano ammucchiati a fianco di una masseria, usata come postazione dai paracadutisti tedeschi, in una grande pozza di sangue. Qualcuno degli uccisi recava segni di ferite da baionetta. Un soldato alleato era caduto, armi in mano, insieme al nemico, in un ultimo disperato tentativo di assalto.
Poco distante, un cane randagio lacerava gli intestini di un indiano. Tra i morti dei battaglioni indiani, parecchi, a quest'altezza, parevano colpiti alle spalle, forse dalle granate della loro stessa artiglieria divisionale. In un campo alla destra del Monnola, a circa un chilometro dalla confluenza nel Trigno, venivano inoltre rinvenuti i cadaveri di 9 giovani soldati dell'ex Esercito italiano. Essi avevano probabilmente tentato di attraversare le linee poco prima o durante i giorni della battaglia.
Scoperti dai tedeschi, erano stati costretti a scavarsi la fossa e quindi fucilati. Infine erano stati 'seppelliti' con poche palate di terra.
Tutti i soldati, sia alleati che tedeschi, caduti dentro o intorno Tufillo erano inoltre senza scarpe. Il giorno 5, mentre una colonna della 19ª Brigata attraversava il paese, un soldato indiano, staccatosi dal suo reparto davanti la chiesa di San Vito, si portò vicino al corpo di un caduto e vi si accostò, facendo capire che era suo fratello e che voleva abbracciarlo e salutarlo per l'ultima volta. Prima di lasciarlo, egli si tolse le scarpe e le rimise ai piedi del fratello caduto; quindi si rimise in marcia.
Due ore dopo il morto era di nuovo senza scarpe. 

In basso è possibile scaricare il documento (in pdf) La II Guerra Mondiale. I combattimenti a Tufillo (2-4 novembre 1943) : pagine indelebili per non dimenticare ciò che è stato la tragedia della guerra anche nel Vastese.

Le foto sono prese da G. Artese, La guerra in Abruzzo e Molise 1943-44, vol. I, per gentile concessione dell’Imperial War Museum – London, N.A. 8595.

 

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