Ci sono gesti e attività così abituali, meccanici nella loro quotidiana ripetizione, che non ci facciamo neanche più caso. Tra questi, per ogni motociclista, quello di indossare il casco per proteggersi la testa. È un movimento oggi persino scontato eppure non sempre è stato così. Senza riflettere su radici ed origini.
Il casco, rispetto a tanti altri oggetti, strumenti e copricapo, ha un’origine anche abbastanza recente. È nato, infatti, poco più di un secolo fa. La patria dell’inventore del casco – Luciano Di Lello - è Villa Santa Maria, in provincia di Chieti.
I primi caschi furono realizzati da Luciano Di Lello, originario appunto di Villa Santa Maria, nella propria bottega a Parigi ed erano in cuoio e dotati di visiera rigida. Il brevetto dell’invenzione del casco portò a Di Lello diversi riconoscimenti tra cui la Croce al merito della Repubblica Francese. Sul sito villasantamaria.com il nipote Luciano Di Tinto ha riportato che «Oltre al casco, Luciano Di Lello progettò anche un giubbotto di cuoio gonfiabile a protezione dei piloti, del corpo dei motociclisti, dei ciclisti e di chiunque avesse bisogno di protezione personale». Un progetto che «fu presentato all’Esposizione Campionaria Internazionale di Firenze del 1904» e « fu premiato con la consegna di una medaglia e di una croce commemorative».
Una targa commemorativa di Luciano Di Lello è stata inaugurata in un parco pubblico di Villa Santa Maria nel 2005. L’anno scorso a Villa Santa Maria è stato inaugurato il “Museo del casco” alla memoria di Di Lello e due mesi prima un convegno per omaggiarlo si è tenuto nella Sala Stampa della Camera dei Deputati.