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Accusa di razzismo a Carunchio, la società: «Immagine sbagliata, nostra comunità è solidale»

Il presidente del Carunchio 2010: «Noi impegnati da tempo nel sociale»

a cura della redazione
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CARUNCHIO - Dopo il comunicato di giovedì scorso della Figc Abruzzo parlava di cori razzisti in occasione della partita di Terza categoria Carunchio 2010 - Odorisiana, è il presidente della formazione locale a replicare sulla nostra testata giornalistica:

Se ci si sofferma alle parole, così come state pubblicate sul comunicato della lega calcio, si rischia di dare un’immagine di un paese, di una collettività e di una squadra di calcio completamente sbagliata e fuori luogo.

Quello che posso dire è che purtroppo da parte di un paio di tifosi (se così li possiamo chiamare), ci sono state parole offensive nei confronti di un giocatore straniero dell’Odorisiana Calcio e per questo a nome della nostra società di calcio chiedo scusa sia al giocatore che a tutta la società dell’Odorisiana Calcio.

Detto questo, parlare di cori razzisti è del tutto inopportuno, credo che l’arbitro della partita abbia peccato di protagonismo. Prima di scrivere cose così importanti, tutte le parti interessate dovevano essere convocate per poi arrivare a delle giuste conclusioni. Credo che la lega calcio voleva mandare un messaggio al mondo del calcio abruzzese, e per poterlo fare serviva una squadra, e questa squadra con il compito di agnello sacrificale siamo stati noi.

Ma questo non ci appartiene. Per anni il parroco di Carunchio è stato un parroco di colore, don Francois e, cosa più importante, da due anni attraverso un’adozione a distanza, la nostra squadra di calcio si prende cura di un bambino poco fortunato; quest’anno con il nostro contributo verrà realizzato anche un pozzo. Ogni anno a settembre organizziamo un torneo chiamato Amicizia e solidarietà, di cui tra le altre squadre i veri protagonisti sono i ragazzi della Fondazione Padre Alberto Mileno di Gissi, attraverso una rappresentativa di ragazzi e operatori.

Questa è la nostra realtà, questo è quello che siamo veramente noi.

Ranni Donato Raffaele

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