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Diocesi di Chieti-Vasto e 'sostenibilità pastorale', analisi e proposte

Un totale di 148 parrocchie distribuite in 10 zone pastorali. Ma chi le abita davvero? E chi le serve?

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La Diocesi di Chieti-Vasto conta 148 parrocchie distribuite in 10 zone pastorali, secondo l’Annuario CEI 2025.

Ma chi le abita davvero? E chi le serve?

In un tempo di calo vocazionale, mobilità crescente e comunità sempre più fluide, la struttura parrocchiale appare spesso rigida, disomogenea e, in alcuni casi, insostenibile.

Questa inchiesta nasce da una domanda semplice ma urgente: la nostra organizzazione pastorale risponde ancora alla realtà?

Dati a confronto di alcune realtà rappresentative della diocesi Chieti -Vasto: le parrocchie e i sacerdoti

ComuneAbitanti (ISTAT 2025)Parrocchie (CEI)Sacerdoti attivi (stima)Densità ab./km²Note pastorali
Chieti48.42220+~18–20812Parrocchie ravvicinate nel centro storico
Vasto~40.00010~15~850Due parrocchie nel centro a pochi metri
San Salvo19.923331.011Marina esplosiva in estate (25.000 turisti)
Francavilla al Mare~25.0004~5~1.000Zone periferiche poco servite
Atessa~10.0005~5~200Territorio vasto e frazionato
Guardiagrele~9.5006~5~160Centro storico con più chiese attive
Cupello~4.90011~300Parrocchia: Natività di Maria Santissima
Pollutri~2.20011~250Parrocchia: SS. Salvatore
Monteodorisio~2.30011~200Parrocchia: San Giovanni Battista

 

 

 

 

 

 

 

Fonti: Annuario CEI, ISTAT 2025

Casi emblematici San Salvo: tre sacerdoti per una città intera

Con quasi 20.000 abitanti e una densità superiore a quella di Chieti, San Salvo ha solo tre sacerdoti. Il parroco della Marina gestisce una comunità ridotta in inverno, ma in estate affronta un flusso turistico che supera le 25.000 presenze stagionali. I due parroci del centro servono l’intera popolazione urbana, con carichi pastorali che superano la media di molte zone della diocesi.

Vasto: abbondanza e frammentazione

Vasto conta 10 parrocchie e almeno 15 sacerdoti. Eppure, nel centro cittadino, due parrocchie si trovano nel giro di pochi metri, con due chiese, due uffici, due strutture parallele. Un modello che oggi appare ridondante e poco sostenibile.

Chieti: la capitale delle parrocchie

Chieti ha oltre 20 parrocchie e circa 18–20 sacerdoti. Ma la densità parrocchiale è altissima, con molte chiese nel centro storico e una distribuzione che non sempre rispecchia la partecipazione reale.

La provocazione: chiudere per riaprire

Chiudere alcune parrocchie non significa abbandonare i fedeli. Significa riaprire la Chiesa alla missione, alla collaborazione, alla sinodalità. Significa mettere insieme le forze, condividere sacerdoti, formare laici, celebrare con gioia e non per obbligo.

La domanda non è “quante parrocchie abbiamo?”, ma “quante comunità viventi possiamo essere?”

Ogni parrocchia ha la sua storia, il suo campanile, il suo orgoglio. Ma quando la fedeltà al “mio” diventa chiusura al “nostro”, il Vangelo si spegne. Leggere i segni dei tempi e vedere le necessità dell’uomo nel tempo e nello spazio. Soprattutto nei piccoli centri si potrebbe pensare a una riorganizzazione delle celebrazioni coinvolgendo più sacerdoti. 

Una diocesi da ridisegnare

Chieti e Vasto: unite sulla carta, lontane nella realtà

L’Arcidiocesi di Chieti-Vasto è stata costituita in forma unita il 30 settembre 1986, ma le due città che la compongono sono separate da oltre 70 km di distanza stradale. Il percorso tra le due sedi episcopali richiede circa un’ora di viaggio in auto considerando anche le difficoltà dei parcheggi del capoluogo di provincia, attraversando territori collinari e costieri, con differenze marcate non solo geografiche, ma anche sociali, culturali e pastorali.

CittàDistanza reciprocaCollegamentiAffinità culturaliAffinità territorialiAffinità pastorali
ChietiCollegata a Pescara, LancianoUniversità, sanità, cultura urbanaArea metropolitana teatinaForte presenza clericale, parrocchie storiche
Vasto76 km da ChietiPiù vicina a Termoli, San SalvoCultura adriatica, turismo, tradizioni molisaneArea costiera e basso AbruzzoParrocchie dinamiche, vocazione missionaria

 

 

 

 

 

Fonti: Wikipedia – Arcidiocesi di Chieti-Vasto, ViaMichelin – Percorso Chieti-Vasto

Ha senso tenerle unite? O è tempo di ridisegnare i confini ecclesiali secondo criteri pastorali e non politici?

Una diocesi non è un distretto

La diocesi non è un’entità amministrativa da gestire con criteri burocratici. È una comunità di fede, chiamata a vivere la comunione e la missione. Se i confini attuali ostacolano la collaborazione, la mobilità e la corresponsabilità, è doveroso ripensarli con coraggio e discernimento.

“Non si tratta di smontare la Chiesa, ma di rimetterla in cammino.”

Proposte operative

  • Ridisegnare i confini diocesani e parrocchiali in base alle effettive esigenze del popolo di Dio
  • Fraternità sacerdotali cittadine: nelle grandi realtà cittadine costituire équipe di 3–5 sacerdoti che servano insieme tutte le parrocchie di una città, ognuno secondo il proprio carisma (famiglia, giovani, catechesi, amministrazione…).
  • Celebrazioni coordinate: orari diversificati, liturgie interparrocchiali, valorizzazione della domenica.
  • Comunicazione digitale condivisa: siti web, newsletter, gruppi WhatsApp per zone pastorali.

Un appello a tutta la Chiesa

Questa non è solo una questione di numeri. È una questione di discernimento spirituale. Di invocare lo Spirito Santo per capire dove ci chiama oggi. Di pregare insieme, ascoltare le voci dei fedeli, dei giovani, dei parroci, dei religiosi.

“Eccellenze, la gente ha bisogno. Non di strutture da difendere, ma di Cristo da incontrare. Non di parrocchie vuote, ma di comunità vive.”

 

 

 

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