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IL CAPITALE FAMILIARE DEL GRUPPO STREVER SPA

oltre l'economia e la finanza

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Chi opera nell' economia classica sa cosa sia il capitale economico. Chi opera nelle scienze sociali sa cosa sia il capitale sociale (mi riferisco non a quello che conferiscono i soci, ma alle rete di relazioni interpersonali e di mutuo riconoscimento). Esiste tuttavia anche il capitale familiare, che in letteratura è poco studiato, anzi è meglio conosciuto come capitale sociale familiare (che il sociologo Bordieu ci insegna a misurare). Si tratta di un capitale che, laddove funziona, genera e moltiplica quelli sociale ed economico propriamente detti.

È il caso della famiglia Strever di San Salvo, i cui coniugi, Maria e Gennaro, hanno tagliato in contemporanea e non a caso il traguardo dei 50 anni di matrimonio e di attività imprenditoriale,  iniziati a tre mesi di distanza l' uno dall' altro. Coi due figli, Nausica e William, oggi quasi cinquantenni, imprenditori di seconda generazione.

L' importante anniversario è stato  celebrato sabato 17 dicembre presso l' hotel sansalvese Gabry Park Hotel, alla presenza di tutti i collaboratori e dirigenti dei sodalizi ed associazioni datoriali, a cui il gruppo aderisce (Confindustria, Ance e Camera di commercio della quale Gennaro è presidente).

Ciò che convalida la nostra premessa iniziale circa la produttività anche economica del capitale familiare è stato ben raccontato dal docufilm realizzato dal regista Walter Nanni e proiettato durante il pranzo di gala. Ed è soprattutto emerso sia nei riconoscimenti ricevuti da Maria e Gennaro (da parte dei predetti sodalizi) e sia in quelli che loro stessi hanno conferito: al primo (ed allora unico) operaio assunto, al primo geometra ed al primo ingegnere, tutti rimasti in azienda fino al pensionamento. A costoro i coniugi-fondatori hanno consegnato targhe ricordo come si fa in azienda, ma hanno anche scritto delle lettere coi principali ricordi umani prima che professionali, come si fa tra amici o parenti (l' ingegnere era stato compagno di banco di Gennaro fin dalla prima elementare).

La valenza di questo capitale familiare si comprende nelle parole dei coniugi dei figli e, in modo paradigmatico, in quelle di William e Nausica, la quale ricorda nel docufilm di aver voluto lasciare l' iniziale professione legale per lavorare in azienda e partecipare alla mission dei genitori,  del fratello, del marito e della nuora, più che aziendale, familiare. Tanto è vero che il capostipite dice al regista: "io voglio comunicare queste cose ai miei cinque nipoti" (il più grande è adolescente), i quali salgono sul palco (dove erano saliti attori sociali ed economici) a ulteriore conferma del mix ben riuscito famiglia - gruppo industriale.

È un mix che genera autostima negli eredi, che leggiamo con la weberiana azione sociale orientata alla tradizione ed affettività,  trasferente  saperi e valori tra generazioni. Qualche anno fa in un editoriale sull' autostima per appartenenza generata dal trasferimento dei saperi antropologici (canti di questua nella società contadina), a proposito di un' altra nota famiglia locale, Ialacci - Ialacceria, scrivemmo che l' unico elemento solido della società liquida è oggi la famiglia. Senza precisare, allora, che il riferimento non era tanto alla famiglia nucleare e post moderna ben studiata da Bauman. Ma alla famiglia di tradizione ereditata dalla società semplice /meccanica, che ancora riesce a resistere e che affronta la globalizzazione coi vecchi valori della società contadina: l' amicizia, il rispetto, la durevolezza dei rapporti umani e professionali. Non a caso Strever cita la Signora Flora Riccione, la consulente che nel '72 presentò la pratica di iscrizione al registro degli artigiani e che mezzo secolo dopo è nel tavolo della famiglia, a dimostrazione che certi legami vanno oltre questo nostro tempo liquido se basati su quel capitale relazionale insegnato nella socializzazione primaria. E non è casuale neanche che la prima dedica della giornata sia fatta da Gennaro ai genitori contadini, suoi e di Maria, che hanno insegnato loro i valori del lavoro e del rispetto.

Valori che cinquant' anni di opere in metanizzazione, centrali termoelettriche, in costruzioni antisismiche e super bonus hanno trasformato in quotazione di borsa. Infatti, oggi, la Strever è una società per azioni.

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