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Nessuna sicurezza per i pendolari che viaggiano sulle mulattiere del Vastese

Studenti e lavoratori a rischio ogni giorno

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Le strade provinciali del Vastese interno. Per toccare con mano il fallimento della Provincia di Chieti basterebbe percorrerle: iniziare da San Salvo a Montalfano e proseguire per Lentella, Fresagrandinaria, Palmoli, Tufillo, Carunchio ecc. in un incubo crescente di vie di collegamento diventate mulattiere nel corso degli anni.
Oppure partire da San Salvo per raggiungere Cupello e Monteodorisio, lì dove passerà il Giro d’Italia. Le condizioni del manto stradale sono migliori rispetto allo standard del medio e alto Vastese, ma ugualmente insufficienti. Qui almeno la speranza di una manutenzione straordinaria – per la Corsa Rosa – c’è.

Mentre va in scena l’incredibile rimpiattino tra Provincia e Regione sul rischio che anche questa sfumi nel nulla (mancherebbero 2 milioni promessi dalla Regione all’appello), c’è chi queste strade le continua a percorrere, nolenti o dolenti. Sono lavoratori e studenti che quotidianamente affrontano, con ogni condizione meteo, buche e tratti in frana perenne.
I più fortunati ne attraversano i pochi chilometri necessari per raggiungere la statale ‘Trignina’. Gli altri le percorrono per tutta la durata del viaggio per raggiungere il proprio posto di lavoro o gli istituti superiori di Vasto e San Salvo.

Tra questi ci sono gli studenti lentellesi (ma anche i lavoratori che partono da Carunchio con le altre corse). In autobus si spostano lungo la provinciale Palmoli – San Salvo martoriata da più di un decennio di abbandono. L’autobus passa a pochi centimetri dal ciglio delle frane. Là dove c’era l’asfalto, ora ci sono piante e alberi a testimonianza del tempo trascorso dai primi smottamenti e dell’incapacità bipartisan di chi si è alternato al governo della provincia (Febbo-Coletti-Di Giuseppantonio). I tratti ristretti a una sola corsia sono tanti, troppi.

Tra questi ce n’è uno, tra Lentella e Montalfano, creatosi più di dieci anni fa (documentato nel video che segue). Non disponiamo di prove fotografiche che possano datare l’evento, c’è solo la memoria di chi viaggia ogni giorno senza farsi troppe domande. Le immagini satellitari di Google Earth  – le più vecchie reperibili in rete– rivelano già nel 2004 la mancanza d’asfalto.

Nel 2007 la situazione già fortemente compromessa di quella provinciale fu peggiorata dal pesante traffico estivo che vi fu deviato dopo il crollo del ponte sul fiume Treste della Trignina. Tir e ogni genere di veicolo percorsero quei tratti accidentati contribuendo al logoramento del manto stradale. Passata l’emergenza tutto restò com’era, salvo qualche sversamento di ghiaia.
Com’è accaduto qualche settimana fa sul tratto incriminato. Un intervento ininfluente, destinato a essere vanificato dalla prima forte pioggia.

Ragazzi e ragazze ogni giorno affrontano seri rischi per il proprio diritto all'istruzione. Mentre, in qualche modo, si cerca di metterle in sicurezza, il viaggio per raggiungere le scuole diiventa un terno a lotto da vincere solo grazie alla professionalità degli autisti.

 

Soluzioni all’orizzonte non se ne vedono. Lo spettro del dissesto economico della Provincia giustifica i mancati interventi. Gianni Chiodi (intervenuto a Lentella qualche mese fa) ha ribadito la ristretta disponibilità di fondi per interventi straordinari.
A quanto pare, a chi viaggia quotidianamente, per necessità, nel dedalo da incubo non resta che sperare nelle prossime edizioni del Giro d’Italia, ironia a parte.

Nelle interviste alcuni studenti del liceo scientifico di San Salvo e dell'industriale di Vasto

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