Da modello educativo comunale a caso sociale: l’asilo nido Stella Maris di Vasto, dopo la privatizzazione e il rincaro delle rette, vive un momento di forte crisi.
Da servizio comunale poco frequentato a modello educativo per la città , l’asilo nido Stella Maris di Vasto negli ultimi anni era diventato un punto di riferimento per tante famiglie. Oggi, però, la sua improvvisa privatizzazione, i rincari delle rette e l’incertezza dei servizi hanno generato malumori e preoccupazione.
Già a giugno il Comune aveva annunciato l’affidamento a un soggetto privato, senza fornire dettagli concreti. La sorpresa è arrivata solo a fine agosto: il nido avrebbe riaperto in ritardo (dal 1° al 4 settembre) e senza mensa attiva. Ma soprattutto, le rette sono state ritoccate al rialzo con aumenti fino al 70%:
- da 250 a 450 euro per il part-time,
- da 320 a 520 euro per il tempo pieno.
Una stangata che ha messo in seria difficoltà i genitori lavoratori, molti dei quali hanno già rinunciato ad asili pubblici e privati, ormai pieni ,perdendo tempo prezioso per trovare un'altra soluzione per l'istruzione dei propri figli
Il 3 settembre, nella sala consiliare del Comune, si è svolta una riunione molto partecipata con famiglie, personale educativo, la nuova cooperativa e l’amministrazione comunale.
Dopo ore di dibattito, però, non è arrivata alcuna soluzione: la cooperativa non intende abbassare i prezzi, mentre il Comune ha confermato un possibile contributo economico ma solo per i residenti di Vasto, escludendo così circa metà delle famiglie coinvolte.
La situazione oggi è critica: 38 famiglie non sanno come garantire l’assistenza ai propri figli, soltanto 4 bambini risultano iscritti e 6 posti di lavoro sono a rischio.
Se i numeri non dovessero crescere, il nido potrebbe chiudere definitivamente, cancellando anni di lavoro e di fiducia costruita con la comunità .
Delusi dall’assenza di risposte, i genitori stanno valutando iniziative collettive e richieste formali di chiarimento.
Lo spettro della chiusura dello Stella Maris apre un confronto inevitabile: Quale futuro per i servizi educativi nella città di Vasto e per le famiglie che vi fanno affidamento?