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Travaglini: "Brutta pagina per la democrazia di San Salvo"

redazione
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Strascichi sull'ultima seduta del Consiglio comunale di San Salvo, in particolare sulla questione della scelta della nomina di un commissario ad acta per l'approvazione del Piano Regolatore Generale portata avanti dalla maggioranza di centrodestra che sostiene l'azione della Giunta guidata dal sindaco Emanuela De Nicolis.
 
Di seguito l'intervento di Fabio Travaglini, consigliere comunale di minoranza del centrosinistra (Più San Salvo).
 
"In Consiglio comunale - scrive in una nota - abbiamo assistito a una brutta pagina per la democrazia di San Salvo. La maggioranza ha scelto di chiedere alla Regione la nomina di un commissario per l’approvazione del Piano Regolatore Generale, il documento urbanistico più importante per il futuro della nostra Città.
 
Una scelta grave, che toglie al Consiglio comunale la possibilità di rappresentare i cittadini su un tema centrale, liquidando tutto con poche righe burocratiche e incomprensibili.
Ancora più grave è leggere che, tra le motivazioni, si cita una presunta incertezza nelle dichiarazioni dei consiglieri sui legami di parentela.
 
Una formula ambigua, che lascia intendere dubbi sulla veridicità di quanto dichiarato da chi siede in Consiglio, senza avere il coraggio di dirlo apertamente.
 
Per questo ho deciso che tramite accesso agli atti andrò fino in fondo, analizzando, posizione per posizione, le dichiarazioni di tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza.
Se qualcuno ha qualcosa da nascondere, lo si dica chiaramente. Ma se le dichiarazioni sono regolari, come riteniamo, non si può usarle come pretesto per commissariare il dibattito democratico e non assumersi le responsabilità delle proprie scelte.
 
Ricordiamo che gli uffici comunali hanno tutti gli strumenti e il diritto di portare avanti l’iter del Piano, nel rispetto delle norme e della trasparenza, anche accedendo ai pubblici registri senza attendere le autodichiarazioni dei Consiglieri.
 
Ma la verità è che probabilmente si è scelta una scorciatoia: quella di sottrarre la decisione ai rappresentanti eletti dai cittadini e far approvare ad un tecnico venuto chissà da dove provvedimenti che andranno a vantaggio di pochi e soliti noti, senza assumersi nessuna responsabilità politica nelle scelte che si faranno.
 
Noi non ci stiamo! Continueremo a difendere la funzione del Consiglio comunale, la voce dei cittadini e il diritto di essere rappresentati.
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