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SCOMPARE A CUPELLO, ANTONIETTA LA STORICA BIDELLA, MADRE DI 9 FIGLI

IL RICORDO DI GIULIANA CHIOLI: "TUTTI CI SIAMO SENTITI UN PO' FIGLI SUOI"

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La seconda vittima del Covid ci lascia nuovamente increduli e addolorati.

Non ci si può credere anche stavolta. Con Antonietta avevo avuto modo di fare una bella chiacchierata nei corridoi del Comune qualche settimana fa.

Era attivissima e operativa come sempre, con la fierezza garibaldina che l’ha sempre contraddistinta e le sue carte in mano mentre si districava egregiamente, tra un ufficio e l’altro, per sistemare gli adempimenti del giorno.

In fondo, lei era di casa, perfettamente a suo agio, in quel Palazzo che per anni l’ha vista alle prese con alunni, insegnanti e aule da sistemare, quando Palazzo Marchione ospitava le classi delle Scuole Medie.

Ci faceva rigare dritto e c’era poco da furbeggiare con lei, motivo per cui l’ho sempre immaginata come l’alter ego di una mamma, con le stesse caratteristiche, che avevo a casa.

E per questo mi piaceva!

Eppure, prima che suonasse la campanella della nostra ricreazione, capitava di trovarla - in un’atmosfera diversa, quasi leggera - ad anticipare la sua merenda con i colleghi di una vita: Rosina e Domenico.

L’odore inebriante della focaccia bianca che farciva con olio e mortadella credo abbia impregnato i ricordi di tutti noi.

Me la vedo ancora mentre prepara una colazione da pascià su una cattedra sbilenca, nella sua postazione di sempre, prima di tornare a vigilare su una moltitudine di alunni in festa per il suono della campanella di metà mattina.

Tutti ci siamo sentiti un po’ figli di Antonietta in quegli anni.

E tutti noi, oggi, siamo attoniti davanti al mistero insondabile di un nemico invisibile che non ha ancora smesso di lasciarci in pace.

Buon viaggio, Antonietta

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