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I COMUNISTI IN PIAZZA CONTRO DRAGHI, L’UNIONE EUROPEA E LA BCE

la cronaca di Dario Leone del Comitato centrale del Pc

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Sabato 27 febbraio si è svolta in tutte le principali piazze d’Italia, la grande manifestazione nazionale UNITARIA “CONTRO IL GOVERNO DRAGHI”, “CONTRO IL GOVERNO DELLE BANCHE E DELLE MULTINAZIONALI”, “CONTRO IL GOVERNO DELL'UNIONE EUROPEA E DELLA NATO” dal titolo “LA REPUBBLICA ITALIANA A CHI LAVORA”.

La manifestazione ha avuto un imponente successo di mobilitazione e di attenzione. Oltre 100 oratori, comizi con migliaia di persone nelle 20 città più grandi, una attenzione mediatica tra tg regionali e nazionali che ha superato i venti milioni di telespettatori oltre a decine di servizi e di interviste su giornali cartacei e online. Una giornata straordinaria che ci indica anche la strada per una futura collaborazione, nella ricerca dell’unità tra gruppi di lavoratori (sia dipendenti che autonomi), riviste, collettivi ed organizzazioni politiche di classe ed il Partito Comunista.

“Un banchiere come Draghi non può fare gli interessi del popolo, di chi lavora e del ceto medio impoverito. Lanciamo una opposizione vera contro il Governo Draghi” sono le parole del segretario generale del Partito Comunista Marco Rizzo alla manifestazione a Roma in Piazza San Silvestro gremita di centinaia di militanti rispettosi delle distanze e delle norme imposte dai DPCM. Anche nella nostra regione, si è tenuta la manifestazione nazionale in Piazza Sacro Cuore a Pescara. Sono intervenuti esponenti del mondo del lavoro e del mondo associativo. “Dal crollo del muro di Berlino ad oggi ben quattro banchieri hanno governato il nostro Paese, producendo una macelleria sociale dopo l’altra. A pagare le conseguenze di ogni crisi, sono sempre i lavoratori e gli strati più deboli della società” afferma il Segretario Regionale abruzzese del PC, Antonio Felice davanti a decine e decine di composti militanti che lanciano la sfida di una opposizione agguerrita contro un governo espressione della finanza e delle banche nel quale trasversalmente l’intero sistema politico si è unito. Un’opposizione dunque, che vuole anche strenuamente ricondurre le classi popolari verso la lotta per un sistema di uguaglianza e di ridistribuzione della ricchezza, oggi accumulata nelle tasche di una esigua minoranza indifferente alla povertà che produce in tutto il pianeta. Ma è stata anche l’occasione per mostrare la superiorità del modello collettivistico dei Paesi Socialisti, rispetto a quello individualistico delle nostre decadenti società capitaliste. Le prime sono già uscite dalla pandemia producendo loro stessi i vaccini e somministrandoli alla quasi totalità della popolazione, le seconde rincorrono le multinazionali farmaceutiche che pensano solo al profitto, ritardando il processo di vaccinazione, favorendo il prosieguo di una crisi simile ad una catastrofe bellica, all’insegna dell’egoismo monetario ormai ampiamente normalizzato e legittimato.

La manifestazione nazionale si è dunque conclusa con un successo di proporzioni enormi che, siamo sicuri, favorirà il processo di costruzione del Partito Comunista in ogni luogo d’Italia e consoliderà una forte e radicata alternativa all’odierno sistema capitalista sempre che ha oggettivamente fallito.

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