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CI HA LASCIATO ADELE RUGGIERI

BARISTA, COL MARITO SILVIO, DAL 1954

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Si sono svolti nel pomeriggio di venerdì 10 giugno i funerali di Adele Ruggieri, novantenne sorella del longevo leader comunista Luigi e moglie di Silvio Ialacci, con cui ha condotto il Bar dello Stadio dal 1969. Ma quello di Via Stadio non era stato l’unico esercizio pubblico che Silvio & Adele avevano aperto. I due coniugi, infatti, avevano iniziato la loro attività col Bar Roma a Corso Garibaldi appena dopo essersi sposati nel 1954, bar che nel ’69 avrebbero ceduto alla sorella Maria (maritata con Alfredo Cilli), che è attualmente gestito dal nipote Floriano. Anzi, nel ’69 avevano tenuto aperti entrambi gli esercizi, con notevole sacrificio, che poi avrebbero ridotto con la scelta di cedere appunto il Bar Roma, in cui fu scattata questa foto coi due coniugi accanto ad un parente tornato dall’ Argentina.

A lungo il Bar Roma ed il Bar dello Stadio hanno avuto lo stesso giorno di chiusura, perché le famiglie delle sorelle Ruggieri (Adele e Maria) e cognati (Silvio ed Alfredo) erano molto legate e si riunivano settimanalmente anche con la famiglia di Antonio Pracilio, marito di un’altra sorella e coi fratelli dell' uno e dell'altro ceppo.

Erano tempi in cui il vissuto delle persone non si “svolgeva” sui social, perché i legami erano autentici e “sanciti” da rituali contadini con pranzi e cene, in cui si offrivano e mangiavano salsicce e ventricine e si cantavano i canti di questua (Sant’ Antonio e San Sebastiano, Pasquetta e Carnevale). Adele, suo marito ed i suoi famigliari erano espressione autentica di quella società, che -come detto – amava riunirsi non virtualmente. Anzi, le riunioni e le conviviali di famiglia servivano proprio a lenire le fatiche dei campi e degli altri lavori (che generalmente duravano sedici ore al giorno). 

La stessa frequentazione dei bar serviva a rinfrancarsi dal duro lavoro e soprattutto a socializzare. Ecco perché l’azione di Adele e del marito Silvio è stata un’azione sociale a tutto tondo. Con la loro professione, i coniugi Ialacci hanno consentito a tanti nuovi cittadini di San Salvo di incontrarsi, conoscersi e riunirsi: avevano aperto il bar quando la zona dello Stadio era in costruzione, con l’arrivo dei primi operai delle case popolari, i cui figli poi sono praticamente cresciuti in quel locale, conosciuto come il Bar di Selvie, insieme ai figli di altri operai ed artigiani che avevano appena costruito le case lungo quella via, dove al tempo si teneva il mercato settimanale del giovedì. 

Quel bar, come gli altri delle periferie, hanno avuto la storica funzione di “amalgamare” i nuovi cittadini coi “nativi”. Cosa diversa rappresentarono i Bar del centro (Biondo, Centrale, Bruno, Corso, Casina ed ovviamente il Bar Roma: quest' ultimo oggi Caffè Roma, che, come detto Adele & Silvio, hanno gestito per tre lustri, dal ’54 al ’69) e che sarebbero stati invece i luoghi di socializzazione di contadini e/o dei giovani del vecchio centro.

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